
Alfio Franco Vinci
È già operativa la stretta decisa dal Governo su tutti i bonus edilizi. Non solo il superbonus, ma anche l’ecobonus al 50%, il bonus casa e il bonus ristrutturazioni, compresi gli interventi minori come la sostituzione di infissi e caldaie.
È accaduto con ritardo quanto era inevitabile che accadesse;
Il bonus ed il superbonus si sono trasformati in malus e supermalus.
Premesso che quanti si sono avvalsi delle elargizioni governative in materia edilizia e tecnologica/ambientale bene hanno fatto, egoisticamente parlando, e quanti (pochissimi in realtà, come chi scrive) pensosi della pericolosissima china intrapresa si sono invece astenuti, ritenendo eticamente inaccettabile questa regalia a pioggia, hanno fatto la figura dei fessi, resta il fatto che il conto da pagare prima o poi verrà messo all’incasso, ed ognuno di noi , anche senza bere e senza mangiare, dovrà mettere 2.000 euro sul piatto.
Una norma concepita con quattro nobili obiettivi:
Ripartenza delle imprese di un settore strategico, qual’e’ l’edilizia;
Ripresa del lavoro per un esercito di maestranze edili e dell’indotto;
Ammodernamento del patrimonio immobiliare privato italiano, uno dei più consistenti;
Miglioramento del rapporto utilizzo di tecnologie e tutela ambientale,
si è strada facendo trasformata in un boomerang.
Sono impazziti i listini delle materie prime, e ciò ben prima della guerra in Ucraina, che è diventato l’alibi per qualunque speculazione;
Nessun si è più curato della ricerca del miglior rapporto prezzo qualità (tanto “paga pantalone“);
Lo sconto in fattura ha lasciato ampi margini di ulteriori guadagni.
Poi i nodi sono arrivati al pettine e si è scoperta l’acqua calda.
Aver dato ad abbienti e meno abbienti nella stessa misura ha fatto saltare il banco, ha fatto impennare i prezzi, che si spera ridiscendano come sta accadendo per il metano, e quindi si riparte con nuove regole, perché non è vero, e non è mai stato vero, che uno è uguale ad uno.
Les jeux son faits rien ne va plus.
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