
Altro che “binomio inscindibile”, come si legge dalla campagna abbonamenti. Tra tifoseria e società non c’è assolutamente feeling, a maggior ragione dopo il ko di Monopoli e la deludente prestazione del Catania: insomma sembra proprio che il rapporto tra le due componenti si sia ormai spezzato.
Al di là degli screzi della scorsa stagione, tutto nasce dal caso Biagianti, Bucolo e Marchese. E’ stato questo a destabilizzare la tifoseria per il modo in cui la situazione è stata gestita da parte della società rossazzurra e, in particolar modo, dall’amministratore delegato del Catania, che si è assunto la piena responsabilità sull’esclusione dalla rosa del Catania dei tre senatori.
Un’esclusione, dunque, che non è stata digerita dai tifosi che prontamente, sempre sui social, hanno dimostrato la loro indignazione schierandosi dalla parte dei tre esclusi, avanzando ipotesi più o meno esatte e tra le più disparate sulle motivazioni e le cause di questa rottura e contestando l’ad per aver privato il Catania comunque di tre calciatori che in passato avevano sempre sudato la maglia rossazzurra. Non sono infatti mancati post su Facebook da parte dei supporter che hanno espresso la loro vicinanza a Biagianti, Bucolo e Marchese, ricordando tutte le battaglie in cui sono stati protagonistifatte con la maglia del Catania negli anni passati.
Di certo questo caso ha contribuito ad ingigantire la spaccatura tra tifoseria e società in questi anni mai realmente sanata a causa dei risultati, (5° anno di fila in Serie C e due semifinali playoff consecutive perse), e di parole spesso “insidiose” pronuniciatedall’amministratore delegato e mai digerite. L’ultima scintilla è stata generata sabato, quando su Facebooksulla pagina “La domenica allo stadio”, una lunga lettera scritta dall’intera comunità dei tifosi, dove gli stessi non hanno risparmiato niente e nessuno e hanno chiestoimmediatamente un confronto con la società per “chiarire pubblicamente la situazione attuale e le prospettive future della squadra”.
In men che non si dica, è arrivata la risposta dell’amministratore delegato Lo Monaco attraverso una lunga lettera pubblicata nella notte di sabato sul sito ufficiale. Forse una scelta poco opportuna dell’ad, visto il momento delicato che stava attraversando la squadra con i recenti problemi di spogliatoio, ormai alla luce del sole, e alla vigilia di una gara importante come quella di Monopoli. Nella replica alle accuse sono state espresse sicuramente parole dure nei confronti di “Coloro i quali nascondendosi dietro il finto attaccamento alla maglia hanno sempre usato il Catania per fare i protagonisti”, come si legge nella dichiarazione, dove Lo Monaco ha sottolineato che la società non ha mai declinato alcuna responsabilità ma che il diritto di vincere non esiste.
E le parole di Lo Monaco, simili a macigni, sono finite nel pentolone delle polemiche soprattutto dopo l’indecorosa sconfitta di Monopoli… Insomma la situazione è precipitata. Sembra insanabile il legame tra le due componenti anche se i tifosi prontamente si dividono: se da un lato sono tanti i post di coloro chedifendono a spada tratta Lo Monaco e la società per evitare di alimentare una situazione già difficile, dall’altra parte, invece, c’è chi si schiera categoricamente contro titta la dirigenza, chiedendo fatti e non parole.
Intanto, i gruppi organizzati fanno sapere che si riuniranno tra la giornata di oggi e di domani. Chissà quale sarà la loro decisione, ma sicuramente mercoledì il Catania, già in campo al Massimino alle 20.45 con la Cavese per il turno infrasettimanale, avrà bisogno anche dell’aiuto dei propri sostenitori. Come sempre.
