Week end amaro, amarissimo per due fra le realtà sportive femminili più importanti della Sicilia: Ekipe Orizzonte e Passalacqua Ragusa. Domenica sera rispettivamente impegnate nelle finali scudetto di pallanuoto e basket, hanno entrambe mancato l’obiettivo, tornando a casa fra le lacrime e tanta delusione.
All’Orizzonte, non è bastata una regular season ampiamente dominata per vincere lo scudetto. In finale, ieri pomeriggio, ha trionfato il Padova per 9-8 (ai calci di rigore con i parziali di 0-1; 0-2; 4-0; 2-3). Nel “day after”, abbiamo sentito l’allenatore Martina Miceli.
– Cosa non ha funzionato, contro una squadra a cui avete dato un distacco di ben 13 punti in campionato?
“Un approccio mentale troppo timoroso da parte nostra, contro un avversario che non aveva nulla da perdere. Se entri in acqua e non riesci a fare neppure un gol in due tempi, significa che nulla sta andando per il verso giusto. Abbiamo sofferto la classica paura di vincere”.
– Quindi, in vista della prossima stagione, il primo aspetto da migliorare è quello mentale.
“Sicuramente è uno dei fattori che dobbiamo curare di più, è compito dell’allenatore lavorare sulla testa prima di tutto. Qualcosa non ha funzionato e lo sappiamo. Fortunatamente abbiamo una base solida e persone che investendo su di noi ci spingono a fare sempre meglio, non puntandoci mai il dito contro…”.
– Uno sguardo su Nuoto Catania e Muri Antichi, che si sono salvate con grande tranquillità in A1 e A2?
“Un ottimo campionato da parte di entrambe. Hanno raggiunto la salvezza con grande sacrificio: in particolare complimenti alla Muri Antichi che ha rifondato con successo tutta la rosa, puntando sui giovani. Insomma, Catania si dimostra una grande piazza per il nostro sport, sarebbe anche ora che istituzioni e cittadini se ne rendessero conto…”
Come già accennato, sport differenti ma destino comune per Orizzonte e Virtus Eirene. Le aquile verdi, al termine di un trionfale cammino in Final Eight, hanno ceduto in gara 5 alla corazzata di Schio per 62-54 (parziali di 15-18, 30-31, 48-40, 62-54).
Rientrato a Ragusa, il coach Gianni Recupido si dimostra disponibile al dialogo.
– Avete perso il tricolore all’ultima partita, ma osservando il vostro cammino in regular season è chiaro che uscite comunque a testa alta.
“Assolutamente sì, siamo soddisfatti degli sforzi fatti durante tutta la stagione. Ovviamente, una volta arrivati in finale volevamo vincere a tutti i costi, ma siamo anche consapevoli della forza delle avversarie”.
– Vi è mancato lo scatto decisivo per vincere: da cosa è dipeso?
“Siamo rientrati dalla pausa lunga con l’affanno e Schio ne ha subito approfittato costringendoci ad inseguire per il resto della partita. Niente rammarico, perchè abbiamo dato tutto”.
– Adesso bisogna ripartire anche per i tifosi, che vi seguono sempre.
“Giochiamo per loro, che ogni anno si sobbarcano chilometri e chilometri per sostenerci. Domenica sera il Comune aveva montato un maxischermo nel nostro palazzetto e più di 1000 persone hanno assistito al match di Schio con passione ed entusiasmo. Questi sono numeri davvero importanti. Sì, noi siamo pronti a ripartire…”.
