
Il disprezzo è il sentimento di chi, giustamente o ingiustamente, ritiene una persona o una cosa troppo inferiore a sé o comunque indegna della propria stima e considerazione.
Il disprezzo si manifesta attraverso modalità verbali come la battuta ironico/sarcastica, lo scherno, la derisione e l’insulto che lo caratterizzano rispetto ad altre emozioni e hanno un ruolo importante nella sua comunicazione.
Possiamo provare disprezzo perché ci hanno ferito, insultato o umiliato profondamente. Possiamo anche provare disprezzo verso qualcuno che ha trasgredito un codice morale di comportamento, come nel caso di maltrattamenti, tradimenti, inganni o mancanza di rispetto.
Psicologicamente, l’odio subentra quando l’amore non è più corrisposto o quando le aspettative nei confronti della persona amata sono state deluse. È la presa di coscienza che quella relazione è da considerarsi conclusa, quantomeno a livello razionale.
Venditti, nel brano In questo mondo di ladri , canta :” …e disprezziamo i politici …”.
Ecco, senza voler sfociare in un qualunquismo spicciolo, vorremmo semplicemente dire questo.
Secondo l’antica definizione cinese la Politica è l’arte di governare, mentre in Grecia tra le varie definizioni spicca quella di Pericle per cui la politica è l’arte di vivere assieme.
Aristotele, nel IV secolo a.C., conió la celeberrima definizione dell’uomo quale «animale politico» (πολιτικὸν ζῷον, politikòn zôon), e in quanto tale portato per natura a unirsi ai propri simili per formare delle comunità.
Tutto questo per dire che il male NON è la politica, tutt’altro!
Il male, assoluto, sono i politici.
Taluni politici.
E la campagna elettorale per le elezioni amministrative prossime ne é la riprova.
Una caterva di candidati non solo alla carica di sindaco, ma a quella di consigliere comunale e nelle municipalitá.
Una pletora di parvenu.
Molti senza arte né parte.
Senza un briciolo di programmi e soprattutto di idee e ideali.
Solo “ chi c’è ppi mia ?”.
Su questo andrebbe fatta una seria riflessione, ma sembra non interessi nulla a nessuno.
Questi sono i politici attuali.
Per questo meritano, nessuno escluso e fino a prova contraria, tutto il nostro disprezzo.
Rifletta chi, per dovere civico oltre che per proprio diritto, andrà alle urne il 28/29 maggio.
E se può, non voti il meno peggio o “ l’amico”, ma chi abbia veramente idee, capacità e rigore morale.
Qualcuno, tra tutti costoro, ci sarà pure.
Basta trovarlo, cercare l’Uomo come diceva Diogene, sperando che ci sia…
Edmond Dantés, Conte di Montecristo
