30 Aprile 2018
Grosso: «Finanziaria? Il comparto forestale ritorna al passato»

«Il comparto forestale ritorna al passato. Il Governo Musumeci non ha la maggioranza che gli consente di stanziare tutte le somme per il comparto e il PD, il Movimento 5 Stelle e alcuni franchi tiratori votano un contratto integrativo fatto di disparità di trattamento, taglio di diritti e stagnazione di privilegi per i Confederali. Solo una riforma basata sui meccanismi del ddl 104 può salvare e rilanciare il comparto» commenta il segretario generale SifusConfali, Maurizio Grosso.

«A poco sono valse le azioni di svolta attivate fino ad oggi, dal Governo Musumeci,verso le attività necessarie a ridurre al minimo gli incendi boschivi. Infatti, senza una finanziaria che contiene tutti i fondi per realizzare le giornate di legge (mancano 25 milioni) nel comparto forestale e sopratutto, senza una parte di risorse immediatamente spendibili per consentire di avviare tutti i forestali, compresi i 78isti, al fine di realizzare i viali parafuoco, il rischio di incendi è altissimo a prescindere dell’avvio puntuale della campagna antincendio e dell’impiego dei mezzi aerei. Gli incendi – prosegue Grosso – storicamente e scientificamente, si impediscono “da terra” attraverso le opere di prevenzione svolte dai forestali addetti alla manutenzione che anticipano la campagna antincendio che verrà eseguita dagli addetti allo spegnimento incendi. In verità il Governo Musumeci aveva promosso in commissione bilancio una proposta che conteneva tutte le risorse utili al comparto per il 2018 da inserire in finanziaria. La commissione, di dette somme, ha tagliato 25 milioni».

«In occasione del voto alla finanziaria si è registrato un altro fatto altrettanto grave per il comparto forestale: è stato approvato, da PD, M5S ed alcuni franchi tiratori della maggioranza, un sub emendamento attraverso il quale viene sancito l’entrata in vigore del contratto integrativo regionale. Questo contratto, era stato approvato dalla Giunta Crocetta, quattro giorni prima che si sciogliesse l’ARS per consentire al PD e ai sindacati confederali di avere qualche strumento scorretto per fare campagna elettorale.

Questo contratto, voluto fortemente dall’ex assessore Cracolici e dai confederali senza che venissero coinvolti gli altri sindacati autonomi e di base, ma sopratutto, i lavoratori diretti interessati, determina, contestualmente, disparità di trattamento tra i lavoratori (nessun aumento di indennizzo per gli addetti antincendio contro l’aumento della miseria di 60-80 euro per gli addetti alla manutenzione),tagli di diritti (legittimazione delle giornate a spezzatino e dei ritardi nel pagamento degli stipendi, nessun recupero degli arretrati contrattuali, ecc) e sopratutto, privilegi per i sindacati confederali ( 9 mila ora di permessi sindacali come nell’era in cui i forestali erano oltre 32mila e loro agivano in regime di monopolio sindacale).

Il Sifus – conclude il segretario generale – avanzerà nelle prossime settimane una petizione popolare tra i forestali in cui si rivendicano, contestualmente, una variazione di bilancio che reperisca le risorse per garantire le giornate di legge; una rivisitazione progressista del CIRL e l’ accelerazione sulla Riforma del comparto sulla base del ddl 104 sulla stabilizzazione».

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