
Vittoria Fonzo
Tre giorni intensi, ricchi di eventi, incontri e proiezioni in compagnia di alcuni protagonisti e autori delle serie più di successo del momento. Si è appena conclusa la seconda edizione del FeST (il Festival delle serie TV), l’evento interamente dedicato alle serie TV svoltosi a Milano dal 20 al 22 settembre.
In questa nuova edizione del festival sono arrivate alcune novità, fra cui l’introduzione dell’area Kids, lo spazio rivolto ai più piccoli e alle loro serie preferite. Tra gli eventi proposti nel corso delle tre giornate, uno è stato riservato anche all’attualità. E più precisamente alla crisi di governo italiana.
Sabato 21 settembre alle ore 15.00 è stato invitato a partecipare al festival, presso la Triennale di Milano, Jacopo Di Miceli, creatore della pagina Facebook “Comunisti per Daenerys Targaryen”. Il suo intervento, dal titolo “La crisi di governo spiegata attraverso Game of Thrones”, è riuscito a riassumere la crisi politica degli ultimi mesi in poco meno di un’ora.
Attraverso la creazione di alcuni meme, ritraenti i personaggi della notissima serie TV-questa volta interpreti di un fantasy ancor più folle di quello originale- sono stati raccontati i momenti salienti della caduta di governo: a partire dalla lite tra Conte e Salvini (il primo impersonato da Khal Drogo e il secondo da Viserys Targaryen nella prima stagione di GOT), passando per le trattative di governo giallorosso (con Ned Stark e Petyr Baelish a discutere sulle posizioni da prendere), fino ad arrivare al nuovo tentativo di alleanza imbastito da Salvini (questa volta rappresentato da una Cercei Lannister distrutta e umiliata dopo la walk of shame della quinta stagione) e Berlusconi (i cui panni sono quelli dell’altrettanta anziana, ma ben più avveduta, Olenna Tyrell).
Per chi non è fan di Game of Thrones, sarà difficile cogliere i parallelismi tra i protagonisti della serie e i personaggi del teatrino italiano ma, attraverso uno spiccato acume e una buona dose di ironia, la conferenza ha ben descritto la realtà degli avvenimenti politici a cui abbiamo assistito nel corso dell’Estate. Riproponendo alcune tra le scene più icone della serie e modificandone i dialoghi, inserendo a volte anche dichiarazione reali dei politici italiani, si è riuscito nell’arduo compito di spiegare, e insieme intrattenere, la crisi di governo.
Per gli appassionati di GOT che non seguono la politica così come fanno con la loro serie preferita, si è trattato di un esperimento insolito ben riuscito. L’innovazione del racconto politico risulta oggi imprescindibile per una comunicazione mediatica che voglia interagire anche con le generazioni più giovani. Seppur in maniera parodistica e a tratti, inevitabilmente, approssimativa, l’incontro ha conseguito il suo obiettivo: parlare di politica in maniera chiara per tutti.
Forse a partire da una descrizione grottesca degli eventi, che strizza l’occhio ai più giovani e, perché no, che suscita anche un riso, si potrebbe ipotizzare un nuovo tipo di cronaca politica. Intanto, il tentativo dei Comunisti per Daenerys Targaryen sembra aver sortito il suo effetto: a partire da questo momento Berlusconi, quando comparirà, ci apparirà sempre con i vestiti della mitica Olenna Tyrell, l’irreprensibile Regina di Spine che ha combattuto fin proprio alla fine pur di non darla vinta ai suoi avversari.
