23 Marzo 2023
Il Ponte sullo Stretto? Che meraviglia, un pensiero stupendo

di Lanfranco Caminiti

Il ponte sullo Stretto di Messina è un pensiero stupendo. Guardo i rendering dell’opera, del “manufatto” e sono affascinato – che straordinaria potenza di immaginazione, che meraviglie di capacità tecniche.

Stesso fascino del Mukaab

Ho la stessa sensazione di fascino e di sgomento se guardo le immagini del Mukaab, il colossale cubo – 400 metri per lato – che riad pensa di fabbricare per rendere quella città una attrazione, forse il più grande centro commerciale al mondo. nel nulla intorno. o the line, la città verticale lunga 170 chilometri, nel deserto saudita. nel deserto. opere faraoniche, nel senso letterale del termine – la superbia dell’uomo, la sua arroganza. magari, chissà, fra duecento anni saranno i fondali per le scenografie di una nuova serie post-apocalittica, tipo “the last of us“, con la natura che si riprende lentamente ogni centimetro quadro di cemento e acciaio, ma intanto. la spinta dell’uomo a forzare i propri limiti – del resto, mi chiedo, che siamo andati a fare sulla luna con la nasa, quando avevamo già l’ippogrifo di Astolfo, eppure.

Spero che davvero lo facciano questo ponte. E presto. Sarà un’opera bellissima da guardare. Proprio come il Mukaab. Non servirà a nulla: i treni non potranno attraversarlo sempre, per via dei venti, e il camminamento pedonale figurarsi. I fidanzati non si daranno appuntamento lassù e nessuna promessa d’amore sarà pronunciata – e questo è già di suo un pensiero tristissimo. Le auto e i camion e i tir dovranno incolonnarsi, come adesso, o sostare per lunghe attese, perché ferragosto è ferragosto, e fare un giro più largo, che chiede più tempo, per salirvi. Ci saranno più chioschi di arancini, tutt’intorno – questo è sicuro. In tutto, si rispiarmerebbe – rispetto i tempi di adesso – una ventina di minuti. Che devono essere essenziali, secondo le urgenze dell’opera, per collegare Helsinki a Pachino – insomma, il tempo di un caffè e sigaretta, se i camionisti ancora fumano. Mi chiedo perché mai dovremmo collegare Helsinki a Pachino, poi, e la terra ogni anno invece ci allontana, la Sicilia a galleggiare per conto suo e il continente a ritrarsi, eppure. E perché mai, da Gela uno dovrebbe convincersi a salire in auto e guidare per più di dodici ore o prendere un treno per metterci ancora di più per arrivare a Lambrate, quando puoi fare prima, e anche a un costo minore, con un aereo. Eppure.

Spaventerà Scilla e Cariddi?

Servisse almeno a spaventare Scilla e Cariddi – terribili mostri che da sempre abitano quel luogo, almeno uno se ne farebbe una ragione. o a far sloggiare l’horcynus orca che aggalla, galleggia e si inabissa quando le pare e piace – ma che. Magari tra cinquemila anni, in una delle basi di cemento (duecentosettanta metri di lato) che reggeranno i pilastri strallati dell’unica campata, i nostri futuri archeologi – se ci sarà ancora archeologia e se ci saranno ancora uomini – potranno trovare una camera segreta dove è mummificato il faraone berluscomen I. Con i suoi cani – che non sono della genia dei dudù, capitemiamme.

A meno che non ci sia proprio un Berlusconi ancora a governare. Che, poi, è il pensiero che fa davvero tremare i polsi».

#movimentosicilianodazione