2 Febbraio 2023
Lodi a SalaStampa: “Addio al calcio? Non ci penso nemmeno”

Una storia d’amore infinta quella tra Francesco Lodi, Catania e il Catania. Il capitano rossazzuro ospite di Umberto Teghini negli studi di SalaStampa si è raccontato senza filtri facendo chiarezza sul campionato in corso e sul suo futuro. Parlando anche di extra campo.

Lodi e il Catania, la storia infinita

“Certi amori non finiscono, fanno dei giri immensi e poi ritornano” così cantava Antonello Venditti nella sua “Amici mai”, ma più che amicizia tra Ciccio Lodi e la città di Catania è sempre stato amore. Tanti i giri, tante le partenze a cui però seguono sempre i ritorni. Dalla Serie A, alla Serie D, passando per l’esperienza in C sempre con la maglia rossazzurra. Ciccio Lodi ha contribuito a scrivere la storia negli anni d’oro del Calcio Catania e adesso è protagonista della rinascita.

“I tanti ritorni fanno pensare che ci sia un attaccamento viscerale da parte mia verso questa città, questa piazza e questa maglia, ed è vero”, ha esordito con queste parole il capitano rossazzurro a SalaStampa, per poi lasciare spazio ai commenti sulla stagione in corso: “Quest’anno è un anno importante mi auguro che finisca nel migliore dei modi, la città merita di tornare nel calcio che conta. L’entusiasmo è stato percepibile dall’inizio, noi siamo stati bravi a cavalcare quest’onda ma ogni domenica scendiamo in campo con la consapevolezza di rappresentare una città che vive di calcio”.

Il lavoro del mister è difficile, ma agevolato dalla squadra

Sana competizione, lavoro e sacrificio durante la settimana per aggiudicarsi un posto in campo, tanti giocatori e tutti di qualità un lavoro arduo per mister Giovanni Ferraro, che viene però agevolato dalla maturità dei calciatori come spiega il capitano: “Il posto in campo nessuno te lo regala, devi lavorare bene in settimana, la società è stata chiara dal primo istante, siamo stati scelti in primis come uomini poi come calciatori per portare l’esperienza dentro lo spogliatoio, siamo tutti concentrati verso lo stesso obiettivo e non esistono singoli, ma solo il noi”.

Certo è che il centrocampista classe 1984 sia un punto di riferimento per gli under che vedono in lui un esempio da emulare e a cui chiedere consigli: “Sono tutti dei bravi ragazzi che hanno la cultura del lavoro, ad essere sincero uno spogliatoio così poche volte l’ho visto nella mia carriera – continua Lodi- quando sono arrivati qualcosa hanno chiesto e ho ben spiegato cosa significa giocare qui, ho detto loro che chi vince a Catania verrà ricordato per sempre e non può essere paragonato a vincere altrove. Da qui loro giorno dopo giorno si sono caricati sempre di più, hanno capito che per loro è un trampolino importante”.

Arriva la chiamata per la rinascita

Vedere il bicchiere sempre mezzo pieno è forse una prerogativa di Lodi, che racconta com’è avvenuto il riavvicinamento al Catania: “Quando è arrivato il fallimento lo scorso anno chiaramente mi è dispiaciuto perché si cancellava una storia importante, però ripartendo dalla Serie D tra me e me ho sperato potesse arrivare la chiamata. Così è stato. Ho avuto i primi contati con il vicepresidente Grella e con il direttore Laneri, che mi hanno spiegato il progetto e cosa volessero da me, io ho dato immediatamente la mia disponibilità, spiegando loro che per il Catania io ho fatto qualsiasi cosa, e giuro che non è retorica è la pura verità. Da parte mia non è mai passata la voglia di tornare al Catania”.

Lodi parla chiaro: “Addio? Non è ancora tempo, le critiche fanno parte del gioco”

Non perde l’occasione per levarsi qualche sassolino dalla scarpa il capitano etneo, i risultati arrivano ma le critiche non mancano mai. L’opinione pubblica spesso giudica insoddisfacenti le prestazioni di Lodi, tra poca corsa ed età anagrafica che pesa: “Penso che devo dare conto all’allenatore, alla società e ai miei compagni e finché loro reputano positivo l’apporto che do alla squadra non mi preoccupo di niente. Io faccio il mio lavoro e sempre con la stessa dedizione di quando ero in Serie A”, così risponde il centrocampista che continua poi aprendo la parentesi sul suo futuro: “Da parte l’intenzione di lasciare il calcio giocato non c’è, fin quando continuo ad avere questa voglia, questa adrenalina e questo fuoco dentro che mi consente arrivare al campo per primo e dare il massimo, non vedo motivo per il quale debba smettere. Le valutazioni le faremo a tempo debito, non ho pensato a cosa fare dopo, quale strada intraprendere al momento sono concentrato sul presente. Non appenderò le scarpette al chiodo a fine stagione”.

Un Lodi inedito, catanese adottato tra sacro e profano

Il sorriso nasce spontaneo nel volto del capitano rossazzurro dopo aver ascoltato le consuete testimonianze dei tifosi raccolte da Sandro Gaglio alla Fiera di Catania. Niente critiche stavolta per un Catania che non ha rivali e che in campo mostra solo qualità, i complimenti che arrivano dai catanesi fanno breccia nel cuore di Lodi, ormai etneo d’adozione che non fatica a capire il dialetto: “E’ bello vedere tutto questo entusiasmo, io ormai dopo tanti anni qui ho capito che ci sono due cose essenziali e imprescindibili per il catanese, ovvero il Catania e Sant’Agata”.

A pochi giorni dall’inizio delle festività Agatine un Lodi inedito racconta come negli anni la festa di Sant’Agata sia diventato per lui e la famiglia un appuntamento fisso:

“Scendo tutti gli anni in città per assistere alla festa insieme a mia moglie e ai bambini, inizialmente portare anche i piccoli non era un problema, adesso con la confusione e con due bambine piccole non sarà semplice, si fa fatica. Sicuramente mia moglie le porterà prima quando è prevista meno confusione, noi tra l’altro saremo in trasferta a Castrovillari, ma certo è che non posso mancare ci sono sempre stato, quindi dopo la partita non appena rientriamo dalla Calabria, parteciperò alla processione del giro interno…”.

Il commento di Lodi sul campionato di Serie D

Un anno di transizione per molte società che militano nel girone I di Serie D, che carte alla mano ad agosto hanno deciso di non investire sulle proprie squadra a causa della presenza del Catania come avversario. Scelta responsabile e corretta a detta anche di Ciccio Lodi, che il girone I dopoanni di esperienza, con una promozione centrata con il Messina e una finale playoff con l’Acireale,  lo conosce bene: “Penso che gli obietti quest’anno sia stati differenti già in partenza per tutti rispetto allo scorso anno. L’Acireale stesso non ha investito particolarmente, ha formato una squadra per la salvezza. Dopo la vittoria contro il Lamezia il passo falso in casa contro il Castrovillari non ci voleva, la situazione in classifica non è bella e mi auguro per la società che possano ottenere un buon posizionamento perché il girone di ritorno è come se fosse un campionato a parte. Ad incidere è anche il fattore campo, si gioca al comunale di Aci Sant’Antonio, uno stadio piccolo che non consente ai tifosi di dare il giusto supporto alla squadra, peggio ancora quando si è costretti a giocare ad Enna. Tornando al campionato in generale, ad inizio stagione si erano fatti un pò di nomi che potevano contrastare il Catania, ma i cavalli buoni si vedono a fine corsa, noi come unico rivale abbiamo sempre identificato solo il Catania stesso”.