
Salvo Pogliese era stato condattato a 4 anni e 3 mesi per peculato a seguito dell’inchiesta Spese Pazze alla Regione. Al primo cittadino di Catania fra le spese anomale erano state contestatati 1200 euro per la sostituzione di maniglie e serrature in un studio professionale riconducibile alla famiglia, 30mila euro per dei pernottamenti in albergo a Palermo ma anche 280 euro per pagare la retta scolastica di uno dei figli. Il sindaco etneo si era difeso sostenendo che quei soldi erano stati anticipati per pagare le spese del gruppo e, successivamente, parzialmente. Sotto la lente d’ingrandimento della procura di Palermo, in un’inchiesta con decine di ex deputati siciliani indagati e processati, finì la gestione di circa 50mila euro che, secondo i magistrati, Pogliese avrebbe utilizzato per usi impropri.
La sentenza della Corte Costituzionale
