
È stato piantumato al Parco Adige, a San Gregorio, un abete per sottolineare l’importanza dell’accoglienza e dell’integrazione fra i popoli.
Seby Sgroi in prima linea
A offrire l’albero alla comunità sangregorese sono stati i ragazzi stranieri minori non accompagnati ospiti a San Gregorio e coordinati dalla “Iblea Servizi Territoriali”, ente attuatore del progetto Sai (Sistema di accoglienza e integrazione). Alla cerimonia erano presenti il vicesindaco, Seby Sgroi (sempre molto sensibile a iniziative di questo genere), la coordinatrice del Sai, Valeria Marletta, la collaboratrice nigeriana Anthonia Godwin, i ragazzi del Sai, la consigliera comunale, nonché insegnante alla “Savio”, Rosaria Guglielmino e le insegnanti della Savio che accompagnavano i bambini della scuola dell’Infanzia plesso di via Adige. I ragazzi del Sai hanno scavato una fossa e piantato l’albero insieme al vice sindaco Sgroi mentre i bambini hanno disegnato delle bandierine che hanno piantato attorno all’albero. Davanti l’albero è stata posta, infine, una lapide a ricordo e l’albero sarà curato dagli stessi ragazzi del Sai.
«Abbiamo donato un abete alla cittadinanza sangregorese per Natale – ha spiegato la coordinatrice Marletta – e l’albero è stato esposto per tutte le festività in piazza Regina Margherita. Quest’albero simboleggia per noi l’accoglienza ed ora lo abbiamo piantumato nel Parco perché vogliamo far passare alcuni messaggi. L’albero come vita nell’ecosistema, l’albero anche come biodiversità. Se i bambini, soprattutto sin dall’infanzia – ha continuato Marletta -, impareranno a rispettare la biodiversità nella natura impareranno anche a rispettare la diversità nella vita e quindi daranno importanza all’accoglienza e all’integrazione. Non solo. Le radici dell’albero rappresentano la capacità che hanno questi ragazzi di integrarsi nel “terreno” sangregorese che è noto per la sua vocazione all’accoglienza», ha concluso.
Soddisfatto il vice sindaco di San Gregorio, Seby Sgroi: «Oggi è stata una giornata importante per l’integrazione sociale di questi giovani nella comunità sangregorese – ha dichiarato il vice sindaco, Sgroi – non è l’unica, né la prima iniziativa che vede la concreta attuazione del progetto Sai all’interno della nostra società. Amministrazione e cooperativa Iblea – ha concluso Sgroi – hanno trovato la giusta sintonia per collaborare nella realizzazione dei progetti volti alla solidarietà e all’integrazione necessarie nel mondo di oggi in cui tutti i popoli stanno diventando migranti».
