
Doveva essere una campagna elettorale all’insegna dei contenuti progettuali e per il bene comune, quella per l’elezione del nuovo Parlamento Siciliano; ma a quanto pare l’inconsistenza prevale sulle reali esigenze degli elettori. Arriva forte e chiara la denuncia della presidente della Lega Autisti Autotrasportatori Indipendenti Siciliani L.A.A.I.S., Tania Andreoli, la quale accusa soggetti, che con il vero giornalismo poco hanno a che fare, di violazione del Codice deontologico e, allo stesso tempo, di disconoscere la storia del nostro Paese.
Impegno sociale della Lega Autisti Autotrasportatori Indipendenti Siciliani
“E’ una ferita al cuore essere contattati da Palermo, da una nota testata nazionale”, afferma Tania Andreoli, “ed essere etichettata come sostenitrice del fascismo e minacciata di denuncia per l’apologia al medesimo, per presunti post su Facebook in cui si condivideva un articolo sui titolari delle Case farmaceutiche produttrici di vaccini anti Covid, tutti di etnia ebraica, piuttosto che sull’uccisione di Mussolini, in un contesto semplicemente storico”.
Ebbene ricordare come l’impegno sociale della L.A.A.I.S. nell’interesse di Autisti ed Autotrasportatori sia evidente e non abbia alcun colore politico.
“La Presidenza ha sempre agito nella massima trasparenza e nell’interesse comune”, afferma il vicepresidente Giuseppe Neri, “ed é di tutta evidenza che sia in corso una strumentalizzazione diretta a colpire la gente del fare, in un Sistema che non vuole cambiare, adagiato su poltrone sicure e zone di comfort”.
“La scelta di candidarmi come deputato non puó e non deve essere di strumentalizzazione a 4 giorni dal voto”, incalza la presidente Andreoli “e dimostra come taluni professionisti siano al servizio del Sistema”.
Ancora la Andreoli: “La riflessione da porsi è se si vogliano realmente una Sicilia e un’Italia migliori o si voglia perseverare nel boicottare progettualità e persone in grado di fare la differenza e di dare risposte alla gente e ai territori. Sulla vicenda sarà inviata una segnalazione alla Commissione disciplinare dell’Ordine Regionale dei Giornalisti, in quanto è intollerabile, a fine 2022, essere discriminati per la pubblicazione di articoli a contenuto storico, nonché sentire ancora parlare di FASCISMO, COMUNISMO e LOTTA ARMATA!…”.
