L’emergenza rifiuti continua a penalizzare la Sicilia. “Incredulità, questa la prima reazione alla notizia della comunicazione di riduzione dei conferimenti in discarica della componente indifferenziata, che avrà come prima conseguenza un disservizio per tutti i comuni dell’Isola e inevitabilmente provocherà un danno per cittadini e turisti” afferma Giuseppe Sarpi presidente della Progitec srl. “Sino a ieri – spiega - l’ingresso dei camion in discarica, per scaricare l’indifferenziata, era consentito fino al raggiungimento della soglia massima (t.700/die) con il metodo chi arriva prima scarica. Oggi arriva l’ordinanza che consente l’esportazione dei rifiuti fuori regione, e il fatto che vadano ad un inceneritore del nord Europa e questo la dice lunga sulle politiche di gestione dei rifiuti della Regione Siciliana. La riduzione è ingiusta - sottolinea Sarpi - in particolar modo per quelle comunità virtuose che raggiungono soglie di raccolta differenziata oltre il 75% ad esempio Mascalucia, San Pietro Clarenza e Camporotondo Etneo tutte servite dalla Progitec srl. Di contro differenziare le modalità di conferimento, consentirebbe di evitare i disservizi ai cittadini virtuosi. Le discariche devono prima ricevere i rifiuti indifferenziati da chi ne produce meno, lasciare la rimanente parte a quelli che differenziano poco”. “Sulla decisione della Regione Siciliana di chiudere l’impianto di compostaggio di Dittaino (a Enna), fino a qualche anno addietro di proprietà della Ato Enna1 in liquidazione, poi fallita e oggi, di proprietà di una società privata attiva anche in altri impianti, con risultati eccellenti posso solo affermare - rimarca Giuseppe Sarpi presidente della Progitec srl che il know how di Progitec srl nel processo produttivo per la realizzazione del compost di qualità dalla componente organica del rifiuto (l’umido che differenziamo) ha dato risultati inimmaginabili, basti pensare che diventa “compost di qualità “ quasi il 51% della frazione umida della differenziata. L’altra parte è composto dal 27% di liquidi e il 22 % da sovvalli, quest'ultimi vanno in discarica. In buona sostanza solo il 22% dell'umido differenziato consuma la discarica. Questi dati sono oggetto di studio e validazione scientifica, grazie alla collaborazione con l’Università di Catania e saranno oggetto di specifica “pubblicazione scientifica”. La domanda che si pone il cittadino comune è perché la Regione Siciliana chiude impianti di compostaggio che consumano meno discariche, e invia rifiuti indifferenziati all’estero?”. Differenziare le modalità di conferimento, consentirebbe di evitare i disservizi ai cittadini virtuosi”