Il turismo è uno dei fattori più importanti per l’economia di un paese, e l’Italia e la Sicilia fanno di esso uno dei punti cardine. Se l’aeroporto di Catania, dopo l’incendio in estate che ha bloccato i voli, è ripartito alla grande con un incremento del 6,34% del numero di passeggeri nel 2023 secondo quanto riportato dalla Sac, la società che gestisce l’aeroporto etneo e quello di Comiso, la stessa sorte non è capitata a quest’ultimo, dove la situazione è molto peggiore:
“Il numero di voli è scarso - parla così il primo cittadino di Acate, Gianfranco Fidone - si parla di uno o due voli al giorno, i bar e le attività sono stati chiusi e, come se non bastasse, le date di partenza e arrivo cambiano continuamente, creando ulteriori disagi ai viaggiatori. Inoltre, fino alla fine marzo sono stati cancellati i voli verso destinazioni importanti, come Pisa e Bologna”.
Quello di Comiso viene definito come un “deserto dei Tartari”, in quanto il numero di passeggeri è calato di molto in solo un anno, più di 60.000 nonostante l’aumento dei voli, portando dai 363.735 del 2022 ai 303.414 del 2023. Ad influenzare la diminuzione di passeggeri anche la fine del rapporto con Ryanair, che invece è rimasto attivo presso Fontanarossa, e l’arrivo della nuova compagnia Aeroitalia, che però non è riuscita a invertire il trend negativo.
“Comiso non è la ruota di scorta di Catania, e anzi ha potenzialità enormi - continua Gianfranco Fidone -. Il caso di Trapani è eloquente: il suo scalo riesce a essere nodale per lo sviluppo di un’intera area. Il Ragusano non può essere da meno e non può accettare disparità di trattamento da nessuna istituzione. La colpa è della politica regionale e nazionale, dei sindaci e delle associazioni di categoria che sono sordi, muti e ciechi di fronte al problema”.
Mentre la Sac sostiene che il 2024 sarà un anno di prosperità e sviluppo anche per l’aeroporto Pio La Torre, il primo cittadino di Acate chiama a raccolta gli altri sindaci del territorio ibleo per dare una scossa alla situazione. Le prossime settimane saranno decisive per le sorti dell’aeroporto di Comiso, le proteste dello scorso settembre promosse dal Movimento Punto e a Capo, attivo proprio per tutelare la situazione dell'aeroporto, non sembrano aver sortito alcun effetto, e quindi bisogna che qualcuno intervenga per far sì che le già precarie condizioni non precipitino ulteriormente.