Riceviamo e pubblichiamo la nota stampa del movimento Fabbrica, a nome del portavoce, avv. Antono Fiumefreddo. Ai sensi dell'art. 14 della legge n. 225/1992, a livello locale "Il Prefetto predispone il piano per fronteggiare l'emergenza su tutto il territorio della Provincia, anche sulla base del programma provinciale di previsione e prevenzione, e ne cura l'attuazione". E ancora, con la riforma del 2020 "Il Prefetto assicura, insieme alle diverse componenti del Sistema Nazionale di Protezione Civile e in particolare in raccordo con il Dipartimento della Protezione Civile della Presidenza del Consiglio dei Ministri, il concorso dello Stato e delle relative strutture periferiche per l'attuazione degli interventi urgenti di protezione civile finalizzati alla tutela della integrità della vita, dei beni, degli insediamenti e dell'ambiente dai danni o dal pericolo di danni derivanti da calamità naturali o connessi all'attività dell'uomo che per loro natura ed estensione comportano l'intervento coordinato di più enti o amministrazioni". Ciriferiano a norme specifiche che naturalmente il Suo Ufficio conosce bene e a mente delle quali Le chiediamo di intervenire direttamente nella non più sopportabile emergenza rifiuti, che sta soffocando Catania, coinvolgendo l’Esercito per ripulire la città dai cumuli di spazzatura e la Sanità militare per sanificare strade e piazze cittadine. E’ già avvenuto a Napoli, a Palermo, nel ragusano, ed è ora che accada anche a Catania, essendo oramai incalcolabili i danni alla città, non soltanto in termini di immagine, che già non ce ne sarebbe stato bisogno, ma anche dal punto di vista della sanità pubblica, della tutela dell’ambiente, del pericolo per la pubblica incolumità. Nei giorni scorsi alcuni cittadini hanno fatto ricorso alle cure dei Pronto Soccorso cittadini perché intossicati dai fumi dei rifiuti ai quali qualcuno aveva dato a fuoco, mentre alcuni siti della città sono intransitabili a piedi poiché dai cumuli di spazzatura, ancor più con le temperature e l’afa estive, promana una puzza nauseabonda. Inoltre, per agosto il meteo prevede i primi fenomeni temporaleschi, non di rado estremi, con il rischio che i rifiuti finiscano dispersi ovunque e confluiscano nei torrenti per poi sversare in mare. Una vera e propria bomba ecologica alla quale assistiamo impotenti ed increduli di fronte della inadeguatezza delle amministrazioni, comunale e regionale, che annunciano ripetutamente la pulizia straordinaria ma che puntualmente vengono smentite dall’avanzare a vista d’occhio delle montagne di spazzatura. Non meno impressiona e indigna il silenzio dei parlamentari nazionali regionali ed europei eletti nei nostri territori, i quali anche verso questo problema mostrano disinteresse. A questo punto, il Prefetto non può stare a guardare ed è a Lei che chiediamo di intervenire coinvolgendo appunto l’Esercito e la Sanità militare, nonché avviando le procedure di commissariamento necessarie verso quegli organi preposti e che invece latitano ovvero non si dimostrano in grado di affrontare l’emergenza.Appello al Prefetto di Catania in base all'Art. 14