
Accolto da star perché è una star: parliamo di Michael Douglas. A Taormina una folla festante sotto il sole delle 15, ha tributato un lungo applauso all’attore e produttore icona del cinema Anni 90, che ha presieduto una conferenza in cui ha raccontato il suo percorso da produttore a star. Una vera e propria masterclass sul mondo del cinema.
Inizia come produttore del film trasmesso questa mattina al Palazzo dei congressi “Qualcuno volò sul nido del cuculo” del 1975 che fa subito incetta di premi con 5 Oscar tra cui miglior film.
“Ricordo che per la promo di questo film siamo stati a Roma, in cui ho avuto una bellissima discussione con Vittorio De Sica, Antonioni e Lina Wertmüller e con lei ci siamo confrontati in modo genuino e senza invidia, ed è raro”.
Un altro premio oscar che segna la carriera di Douglas è quello per il ruolo di attore protagonista in “Wall Street” del 1988.
“Questo premio mi ha fatto sentire per la prima volta fuori dall’ombra di mio padre Kirk, che pur meritandolo non ha mai vinto questo premio, soprattutto pensando che ho iniziato come attore televisivo cosa che negli anni 70 significava automaticamente essere etichettato di seconda fascia.”
Sollecitato su Gordon Gekko, broker spietato che interpreta nel film che gli vale l’oscar, Douglas ci si sente inevitabilmente legato, per quanto molte persone non abbiano capito che lui è il vero il cattivo del film, a rappresentanza dell’edonismo degli Anni Ottanta e un mondo (il sogno americano) in cui conta solo il numero nel conto in banca e di certo non il modo con la quale si ottengono questi soldi.
Riguardo il cinema attuale e futuro l’attore, come molti nell’ambiente, si preoccupa della situazione delle sale cinematografiche, considerate da lui “il primo posto in cui mandi tuo figlio da solo”.
Le sale ad oggi sono più un luogo di ritrovo per la nicchia degli appassionati di cinema a eccezione di qualche blockbuster che trascina una percentuale maggiore di persone nelle sale, appoggiandosi spesso a brand già esistenti come nel caso di Barbie o la lunghissima saga del Marvel Cinematic Universe.
Il lato positivo delle piattaforme streaming come Netflix è, a detta di Michael Douglas, una rete più allargata per dare la possibilità, tramite la sola connessione internet, di accedere a opere d’arte che possono influenzare fortemente il pensiero sociale di chi le guarda.