di Alfio Franco Vinci... Quando Hemingway scrisse “in guerra ed in amore tutto è lecito“ non poteva pensare che a distanza di 100 anni si sarebbe aggiunta anche la politica fra le zone franche della morale e dell’etica. Da almeno 50 anni infatti, in un crescendo di disvalori, si è progressivamente perso il senso della decenza e della coerenza con il trionfo dell’indecenza e dell’incoerenza. In questi giorni stiamo assistendo ad un film già visto; Il Presidente della Repubblica, nella stretta osservanza del dettato costituzionale, pone la forma (la maggioranza parlamentare) davanti alla sostanza (i reiterati pronunciamenti del corpo elettorale) e avvia abili manovre maieutiche perché prenda vita la creatura già ipotizzata 18 mesi fa; un governo PD-5S dal colore giallorosso.. Una destra capitanata da Salvini che, dopo aver sbagliato la formazione con cui presentarsi alle elezioni del 4 Marzo 2018, talche’, pur avendo la maggioranza dei seggi in Parlamento non ricevette l’incarico di formare un governo, ora ha clamorosamente sbagliato tempi e modi di proposizione della crisi. I maligni dicono che se prima di avventurarsi per i verdini prati della selva oscura si fosse letto il canto 26 esimo, ottava bolgia dell’inferno, forse non sarebbe in questa impasse... Ma la summa dei disvalori dell’indecenza, dell’incoerenza, dell’immoralità, della assoluta mancanza di etica, non solo politica, la stanno raggiungendo Conte e Di Maio. Neanche il più becero arrampicatore può rinnegare ciò che fino a 15 giorni fa ha condiviso, difeso e controfirmato, pur di restare comunque al potere. Se, oltre che le formalità costituzionali avessero valore anche i patrimoni immateriali, quali appunto la coerenza, l’etica, la morale, la decenza e l’onore di un uomo, il nuovo duo Conte-Di Maio, anziché alla guida della Nazione, potrebbero al più candidarsi alla guida della Suburra, dove l’unica cosa che conta è il livello di deboscia verso cui si è disposti a precipitare. Povero Hemingway, le sue perversioni erano per educande.