Ancora uno spettacolo notturno per l'Etna. E che spettacolo mozzafiato. Dopo poco la mezzanotte, il vulcano ha dato atto vita al suo 9^ parossismo negli ultimi due mesi, se è vero che questa attività è cominciata lo scorso 13 dicembre. Fin dalla tarda serata di lunedì 22, infatti, l'Istituto nazionale di vulcanologia, aveva registrato un repentino incremento del tremore vulcanico, classificato subito come “livello alto”, la sorgente del tremore, mostrando poi un graduale spostamento verso il cratere di Sud Est, ad una profondità di 2.500 metri sopra il livello del mare. Cosi, poche ore dopo, l'Etna ha dato via al suo 9^ parossismo dall'inizio della più recente attività, anche stavolta con fontane di lava alte centinaia di metri (mille metri costanti....), tipiche dell'attività stromboliana e la successiva ricaduta di materiale piroclastico, in tutta la zona jonica. Attività parossistica che si è esaurita dopo quasi un'ora, all'01,10. Allo stesso tempo, la colata di lava alimentata dal trabocco verso est, si è allungata in direzione della Valle del Bove, seguendo il corso delle colate dei giorni precedenti. qualche preoccupazione e massima allerta dovuta alla cenere per i voli aerei in partenza e in arrivo nei due aeroporti catanesi: Fontanarossa e Sigonella. Alle 03,30 si è registrato un altro incremento, con attività stromboliana che he generato robuste emissioni di cenere. Poco prima delle 05,00 l’Ingv di Catania ha registrato infatti un nuovo incremento in frequenza ed intensità dell’attività stromboliana, accompagnata da emissione di cenere, sempre dal Cratere di Sud-Est, con lancio di prodotti abbondantemente al di fuori dell’orlo craterico fino ad un’altezza di circa 300 metri. Molti interrogativi sorgono, al di là dello spettacolo “pirotecnico”, rispetto ai prossimi scenari che potrebbero aprirsi rispetto a ciò che sta accadendo nella zona sommitale del vulcano più attivo d'Europa. Nessun allarmismo e nessun pericolo, assicurano gli esperti, nonostante i boati prodotti dalle esplosioni, che hanno riecheggiato tra i paesi etnei, anche rispetto alla possibilità di eventi sismici, ma sono in tanti a chiedersi cosa sta avvenedo nei condotti vulcanici che "pescano" fino al 15 chilometri sotto il livello del mare. L'Etna ci ha sempre abituati ad eventi spettacolari del genere, talvolta prevedibili e talvolta inaspettati, che come un mantello hanno sempre coperto di fascino la maestosità di ciò che in tutto il mondo, piace definire con orgoglio, patrimonio dell'Umanità. (Serra delle Concazze: foto scattata da Vincenzo Greco, guida vulcanologica)