Da settimane in Sicilia si sente parlare di “rischio zona gialla”: l’incremento dei contagi, infatti, ci porterebbe verso una fascia di rischio più alta, allontanandoci dalla tanto desiderata e conquistata “zona bianca” (anche se questa sembrerebbe confermata nelle ultime ore). Siamo primi come numero di contagi e ricoveri, ma si sospettano movimenti poco chiari dai vertice della Regione Siciliana per evitare la ricaduta in zona gialla. La prima pagina del quotidiano Il Manifesto lancia un’accusa pesante al Presidente della Regione Siciliana Musumeci e all’assessore Razza: secondo il quotidiano in Sicilia ci sarebbe stato un aumento fittizio del numero dei posti letto per evitare di finire in zona gialla. A lanciare l’allarme Vittorio Nicoletta, dottorando in sistemi decisionali e analisi dei dati all’università canadese di Laval. «Per il calcolo – spiega Nicoletta – basta incrociare il tasso di occupazione ufficiale con il numero dei ricoverati alla data del monitoraggio. Il problema è che questi posti letto aggiuntivi non sono quelli rilevati dall’Agenas né corrispondono ad una reale capacità sanitaria supplementare, perché non riguardano anche il personale». Siamo già con numeri da zona gialla, ma l’incremento sospetto del numero dei posti letto disponibili avrebbe fatto sì che si abbassasse il tasso di occupazione delle terapie intensive. Se - da come riportano i dati dell’Agenzia Nazionale per i servizi sanitari regionali - a luglio in Sicilia venivano registrati 652 posti letto in terapia intensiva, oggi sarebbero diventati 830. Barbara Evola, capogruppo di Sinistra Comune al Comune di Palermo, chiede chiarimenti a Razza e Musumeci, «nell’ultimo mese in Sicilia ci sarebbero stati quasi duecento posti in più in terapia intensiva ma, in difformità con il decreto del governo nazionale, non ci sarebbe stata alcuna disponibilità aggiuntiva del personale medico. Pertanto, questa mossa non contribuisce ad una supplementare capacità sanitaria ma serve solo per aggirare la norma ed impedire alla Sicilia di diventare “zona gialla”». Se questo fosse confermato, sarebbe un ennesimo scivolone nella gestione dell’emergenza pandemica della nostra Regione. L’assessore regionale alla Salute Ruggero Razza tiene però a smentire le accuse, «dobbiamo convincere le persone a vaccinarsi - dichiara a PalermoToday - piuttosto che continuare a mortificare questa terra insinuando il sospetto dove non c'è alcun pericolo di falsificazioni o truffa». Razza rilancia l’accusa a chi sputa addosso al lavoro di chi lotta giorno per giorno per vincere la battaglia contro il covid, chiarendo che avendo le regioni facoltà di aggiornare i posti letto disponibili per rispondere all’emergenza non starebbe accadendo niente di diverso rispetto a quanto si fa in altre regioni. Gli ospedali siciliani starebbero tornando alla disponibilità ospedaliera di marzo. Torneremo in zona gialla? Lo scopriremo a giorni, anche se nelle ultime ore sembrerebbe scongiurato il pericolo, sarebbe confermata attualmente la zona bianca. Alla minaccia di nuove chiusure tremano tutti quei settori lavorativi che con la zona bianca hanno potuto respirare e lavorare, cosa ne sarà di loro qualora dovessero aumentare nuovamente le restrizioni? Ci saranno aiuti, contributi economici, sarà possibile continuare a lavorare e sostenersi? Il problema è reale e - qualora si presentasse - necessita di essere affrontato con la massima serietà.