Ricevamo e pubblichiamo la nota di Potere al Popolo di Catania, relativamente alle ultime dimissioniin seno alla Giunta Pogliese Ad ascoltare cosa accade all'interno di Palazzo degli Elefanti, sembra di assistere a un gioco da tavolo: gente che va, gente che viene, qualcuno che finisce il gioco, altri che lo abbandonano prima. E però, purtroppo, non parliamo di un gioco da tavolo. Parliamo ella vita di questa città. Ci riferiamo, infatti, alla giunta comunale della città etnea, quella che avrebbe dovuto guidare Pogliese e che è già riuscita ad ottenere grandi risultati; nell'ordine: Pogliese non è più il sindaco di questa città e da un momento all’altro potrebbe (e dovrebbe...) dimettersi; Cantarella si è dimesso per frizioni con la Giunta dopo l’esclusione di Porto nel rimpasto di qualche mese fa; Balsamo si è dimesso probabilmente perché si candiderà all’ARS; per ultimo, proprio di queste ore, la notizia che gli assessori Barbara Mirabella e Giuseppe Lombardo si sono dimessi per correre verso palazzo dei Normanni ed evitare casi di illeggibilità, rispettivamente con Fratelli d’Italia e gli Autonomisti. Non è incredibile anche solo pensare una situazione simile? Non è che la città ‘sembra’ essere senza un governo e un’amministrazione: la città è esattamente senza un governo e senza un’amministrazione, senza una guida, senza un gruppo dirigente che conduca questa città dal buio in cui vive attualmente alla luce e un giorno chissà allo splendore. Una città sporca, che sembra sempre più abbandonata (adesso anche nelle sue zone più centrali), che sopravvive a stento e che, claudicante, si trascina giorno dopo giorno. Gli interessi del Popolo di questa città, dei lavoratori e delle lavoratrici, dei disoccupati e delle disoccupate, delle famiglie, dei marginali, devono venire prima di qualsiasi altro bisogno o ambizione personale e particolare. Non è tollerabile che assessori, nella situazione attuale in cui si ritrova questa città, si dimettano perché pensano alle regionali del prossimo autunno. Facciamo un appello alla cittadinanza, alla città che vuole cambiare e andare avanti, a tutte quelle persone vogliono costruire un progetto politico sano e per la gente: uniamoci, confrontiamoci, scendiamo in campo! Non si può più stare a guardare!