Tutti i partiti sono impegnati in una campagna elettorale in cui fanno a gara a chi la spara più grossa, mentre chi lavora in questo Paese continua a subire il ricatto delle imprese che un giorno all’altro chiudono”, denuncia Damiano Cucè, portavoce locale di Potere al Popolo e candidato all’uninominale camera Catania per Unione Popolare con De Magistris. “Mentre tutti i partiti sono impegnati in una campagna elettorale in cui fanno a gara a chi la spara più grossa, qpromettendo di combattere il lavoro povero senza avere la credibilità per portare avanti questa battaglia, i lavoratori e le lavoratrici nel nostro paese continuano a subire il ricatto costante delle imprese che da un giorno all'altro decidono di chiudere per portare avanti operazioni all'insegna della costante corsa verso il profitto”, denuncia Damiano Cucè attraverso un comunicato stampa.A Catania, infatti, i lavoratori e le lavoratrici dell'ex Auchan di Misterbianco stanno continuando la loro lotta per il mantenimento del posto di lavoro. Il 26 agosto c'è stato un altro incontro in prefettura con una delegazione sindacale senza però particolari svolte.“I dipendenti e le dipendenti sono sul piede di guerra e noi con orgoglio saremo al loro fianco, sia portando la loro voce ovunque siamo in grado di farlo, sia stando fisicamente in piazza, spalla a spalla”, continua Cucè, e chiude mettendo in evidenza un altro problema: “C'è un’altra questione che vogliamo denunciare: la sostanziale impunità di queste aziende è stata garantita da tutti i partiti che hanno governato il paese negli ultimi 30 anni, tagliando i fondi ad esempio a enti come l'ispettorato del lavoro. Se queste strutture avessero adeguate sedi, strumenti, ma soprattutto un adeguato numero di personale, forse i lavoratori e le lavoratrici dell'Ex Auchan di Misterbianco non sarebbero mai arrivate a questo punto. È questo il tema che la politica deve farsi carico!”Lavoratrici e lavoratori sotto ricatto