La parziale chiusura dell’aeroporto etneo di Fontanarossa, a causa dell’incendio verificatosi nei giorni scorsi, ha provocato, tra le altre cose, danni enormi per l'economia catanese e siciliana. Per Salvo Politino, presidente Assoesercenti Sicilia il quadro è chiaro: “Si stima una perdita di circa 40 milioni di euro al giorno. A essere coinvolti non saranno solo i turisti, ma soprattutto l'indotto con le imprese del trasporto, ncc, bus, taxi, la filiera turistica in generale, con particolare riferimento a hotel, b&b, villaggi turistici, bar, ristoranti, agenzie di viaggio. Il danno riguarda non solo gli arrivi ma anche le partenze. Catania, nel centro storico e non solo, sembra avvolta da una certa desertificazione per il mancato arrivo dei turisti, fatto questo che ha totalmente stravolto le aspettative economiche degli operatori della filiera turistica. Sorge spontaneo il quesito: chi pagherà per i mancati introiti agli operatori economici? Può un aeroporto internazionale come quello di Catania entrare in crisi per un incendio circoscritto? Gli investimenti sulla sicurezza, sotto il profilo professionale, sono all'altezza delle esigenze di una infrastruttura strategica? Come mai la governance della Sac che gestisce anche l'aeroporto di Comiso non ha subito dirottato i voli proprio sullo scalo del Ragusano evitando disagi? Forse farebbe bene la governance della Sac - conclude Politino - a destinare gli utili di gestione come risarcimento per gli operatori danneggiati. Aspettiamo una risposta».