“Senza la corruzione, la mafia non avrebbe modo di esistere. Bisogna combatterla con ogni mezzo possibile perché la corruzione è il cibo per la mafia e lo strumento per affermare il suo potere nel territorio. Lo Stato c'è sul fronte della repressione, un po' meno su quello della prevenzione e del contrasto al disagio disagio sociale: è qui che bisogna fare molto. Come molto bisogna fare anche nella gestione dei beni confiscati, per questo abbiamo presentato un apposito disegno di legge che valorizzi questi beni”.
É questo, in sostanza, il cuore dell'intervento fatto all'Ars per il M5S dalla deputata Roberta Schillaci, componente della commissione Antimafia, in occasione della relazione annuale della commissione presieduta da Antonello Cracolici.
“Negli anni – ha detto Schillaci - abbiamo acquisito degli strumenti giuridici importanti come la legge anticorruzione o la legge 33 del 2013 sulla trasparenza, ma sono strumenti che soprattutto nella nostra terra non sono attuati e ci si dovrebbe adoperare per farlo. I dati sono preoccupanti, come testimoniano i numeri che arrivano dalla Corte dei Conti: nel 2022 sono state registrate sentenze di condanne per 17 milioni di euro che hanno coinvolto più di 300 persone tra amministratori, funzionari pubblici e privati che lavorano con la pubblica amministrazione”.
“L'impegno della Regione Siciliana – ha concluso Schillaci - deve andare anche nella direzione del contrasto al disagio socio-economico che le mafie sfruttano per acquisire la manovalanza. Oggi è quanto mai importante combattere la dispersione scolastica, un triste primato della nostra regione, investendo nei luoghi di aggregazione per i giovani, come impianti sportivi e laboratori teatrali, per toglierli dalla strada e sottrarli ad un triste destino. Dobbiamo portare lo Stato dove non c'è”.