di Franco Vinci
Un decreto legislativo del 2007, applicativo di una legge del 1990, a sua volta derivante da una precedente normativa europea, punisce severamente, con sanzioni fino a 150.000 euro, chiunque pone in atto forme di informazioni/pubblicità ingannevoli, sempre che non si configurino anche reati contro la fede pubblica per falsità in atti.
La premessa per ricordare a quanti ancora attendono, se non fiduciosi almeno speranzosi, che, quanto previsto dalla l.r 1/2024 , in materia di riduzione del “ bollo auto “, trovi piena applicazione.
La riduzione del 10% dell’importo, per quanti sono stati sempre in regola, è stata attuata, sia pure “ all’italiana “; cioè su richiesta, e non automaticamente come si potrebbe fare con una semplice applicazione al programma.
Tale opportunità, peraltro, è stata pochissimo pubblicizzata e, fino ad oggi, addetti alla riscossione in una tabaccheria, ”cadevano dalle nubi”, e, solo dietro mia insistenza cercavano e trovavano il codice di riduzione ( 54).
La seconda riduzione prevista dalla legge regionale, cioè un ulteriore 10/%, per chi paga mediante domiciliazione bancaria, è “ non pervenuta “, ed io, profeticamente, già a Gennaio, l’avevo definita l’Araba Fenice, di cui” che vi sia ciascun lo dice, ma dove sia nessun lo sa “.
In conclusione, più impegnativo di una legge,per la fede pubblica, cosa c’è?
Si ricordino quanti, dopo aver legiferato senza dare attuazione alla legge, oggi hanno la faccia tosta di candidarsi ad occupare ben altri scranni, che un cadreghino di assessore regionale,che un antico brocardo medievale, lapidariamente sancisce:” promissio boni viri est obbligatio”, cioè la promessa di un uomo onesto è un impegno non derogabile.
E, soprattutto se lo ricordino quanti vengono incessantemente torturati da chiamate al voto, con vane “promissio boni viri”