Non cambia nulla. O poco, comunque. La nuova geografia provinciale del benessere in Italia, che va da Trieste a Crotone nella classifica generale della 32ª edizione della Qualità della vita, si candida a diventare una bussola per orientare investimenti e progetti del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr). Una cartina tornasole delle disuguaglianze, accentuate dalla pandemia, da cui è necessario partire per attuare in modo efficace le tre missioni trasversali del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza: insomma, l'obiettivo è ridurre i divari territoriali e di genere per aumentare le opportunità per i giovani. Il progressivo superamento della crisi pandemica rilancia altre città metropolitane. Roma sale dal 32° al 13° posto, Firenze dal 27° all’11°. La Capitale, in particolare, entra nelle top ten della Qualità della vita degli anziani, uno dei tre indici generazionali che debuttano quest’anno nell’indagine e si distingue per livelli di istruzione, edifici coperti da banda ultra larga e patrimonio museale. In controtendenza, invece, molte città del Sud: Cagliari, Torino, Genova, Palermo e Catania, 102sima, che si lascia alle spalle 5 città: Caltanissetta, Vibo Valentia, Trapani, Foggia e Crotone (107sima).Catania in particolare perde qualcosa come 12 posizioni rispetto all'anno scorsa. Balzo in avanti di Agrigento che guadagna qualcosa come 14 posizioni: piazzandosi all'84simo posto. Bene Ragusa, +12 posizioni rispetto alla scorsa rilevazione (87simo posto). Messina perde 6 posizioni e si piazza al 97° posto; migliora Siracusa che guadagna 7 posizioni, passando dal 105° posto al 98°. Mentre il capoluogo di regione, Palermo, perde 6 posizioni e si piazza al 95° posto. Tra gli indicatori, lo ricordiamo: ricchezza e consumi; affari e lavoro; ambiente e servizi; demografia e salute; giustizia e sicurezza e cultura e tempo libero.