Perché Catania è allo sbaraglio? Nella puntata della nostra rubrica "Luci Spente" abbiamo ospitato Riccardo Tomasello, del movimento "è l'ora del popolo" e Giovanni Mangano, imprenditore e coordinatore regionale di Confedercontribuenti. Molti sono stati i punti toccati in puntata ed è importante mettere in luce il perché molti cittadini si siano allontanati dalla politica cittadina; Giovanni Mangano crede che la mancanza di volti nuovi all'interno dello scenario politico allontani i cittadini dalla partecipazione alla attiva di essa. Altro punto di vista viene fornito da Tomasello, il quale propone con la sua "associazione di cittadini" un coinvolgimento diretto alla politica in modo tale da migliorare la città non solo nell'ambito economico ma anche in quello sociale. Parlando di sociale è impossibile non parlare della dispersione scolastica: Catania, con i suoi quartieri, ottiene il dato più elevato per quanto riguarda l'abbandono della scuola. Le motivazioni? Stiamo assistendo ad un lento sgretolamento dei corretti valori che non vengono impartiti non solo dalla scuola e dalla famiglia ma anche dai media che ormai preferiscono far vedere scene violente per fare audience piuttosto che promulgare contenuti di qualità. Tutto ciò si riversa anche nel vivere cittadino: giornalmente si assiste ad episodi di violenza dove il più forte prevale sul debole o dove addirittura vengono attaccate le forze armate. "Bisogna avere un presidio di controllo fisso sul territorio ed è questo che ho chiesto al prefetto" dice Mangano. La risposta di Palazzo degli Elefanti è stata quella di mettere 190 telecamere per controllare la città ma non è un mezzo istantaneo per fermare questi atti violenti. La città continua ad essere fuori controllo, ogni tipo di istituzione ha moltissime problematiche e l'assenza di un potere centrale forte e coinvolgente non aiuta alla risoluzione di esse che chissà per quanto continueranno ad essere irrisolte.