di Alfio Franco Vinci
Nei primi anni ‘80 Confindustria e Confcommercio, in Sicilia tentarono di dare vita ad un organismo unico che desse rappresentanza a tutto il settore delle imprese turistiche, individuato come settore portante della economia regionale.
Quali tecnici organizzativi per le rispettive organizzazioni, partecipavamo al tavolo negoziale: il dottor Giovanni Catalano per Confindustria, e il sottoscritto per Confcommercio.
Ovviamente non se ne fece niente: perché troppo forti eranoi gli interessi di campanile, ma comunque ciò servì a far conoscere fra di loro funzionari molto motivati.
Così conobbi il dottor Giovanni Catalano, col quale ci ritrovammo a rappresentare le imprese in seno alla Commissione Regionale per l’impiego (la CRI), facendo ottenere una deroga speciale per la Sicilia, ove fu possibile stipulare Contratti di Formazione e Lavoro per disoccupati fino a 45
anni di età.
Fu un successo inimmaginabile, unico in Italia, che produsse effetti per oltre un quinquennio.
Di Giovanni Catalano colpiva il tratto di severa, ma garbata, competenza e la sua indisponibilità a trattative di basso profilo. Ricordo inoltre che fu anche direttore della Federazione regionale degli Industriali per 16 anni, maturando grande esperienza nella gestione ed organizzazione della stessa Associazione.
Diventammo amici, anche con le rispettive famiglie.
Quando poi nel 2001 lui venne nominato Direttore regionale di Confindustria, e io Direttore provinciale di Confindustria Catania, il nostro rapporto si rafforzò ulteriormente, e così, fino alla conclusione delle rispettive carriere che Lui chiuse quale Direttore provinciale di Siracusa.
Ieri ci ha lasciato prematuramente;
Dopo anni di grave malattia e di lunghi ricoveri ospedalieri anche fuori Sicilia, le forze lo hanno lasciato e, credo e spero, che abbia smesso di soffrire.
Resta il il ricordo di un uomo onesto, perbene, professionalmente di alto livello, che sapeva farsi ascoltare, anche dai più riottosi.
Direttore Catalano, ci mancherai, mi mancherai, ma soprattutto mancherai alla Tua adorata moglie Rosalba ed ai Tuoi amatissimi figli Alessandro e Giuliana.