La vita di un uomo salvata grazie al provvidenziale intervento dei Carabinieri del Nucleo
Radiomobile di Catania, che la scorsa settimana, sono intervenuti in soccorso di un uomo
di 64 anni di Catania, che ha tentato di porre fine alla sua vita, provando a gettarsi da un
balcone al 6° piano di una palazzina in via Conte di Torino.
E' giunta alla Centrale Operativa del Comando Provinciale Carabinieri di Catania una segnalazione di un vicino di casa del malcapitato che, preoccupato, ha riferito che questi aveva scavalcato la ringhiera del balcone del suo appartamento, dicendo che voleva buttarsi giù per farla finita.
L’intervento, vista la gravità della situazione, è stato chiaramente subito affidato ad una
pattuglia del Nucleo Radiomobile di Catania, responsabile delle attività di prevenzione e
pronto intervento sul Capoluogo etneo che, coordinati dalla Centrale Operativa, hanno in
pochi minuti raggiunto l’edificio attivando, nel frattempo, anche i sanitari del 118 ed i Vigili
del fuoco.
Giunto sul posto, osservando l’uomo in bilico sul balcone a circa 20 metri d’altezza,
l’equipaggio ha immediatamente compreso quanto fosse in serio pericolo l’incolumità del
malcapitato, per cui ha deciso di dividersi per agire allo stesso tempo su due fronti. Mentre
uno dei militari è rimasto in strada per cercare dal basso di stabilire un contatto con il
64enne, l’altro è quindi entrato nel palazzo per raggiungere l’appartamento interessato,
che però ha trovato chiuso.
Attimi concitati, durante i quali il carabiniere, non potendo accedere alla casa ha così
deciso di salire sulla terrazza della palazzina da dove, sporgendosi, riusciva a
vedere lo sventurato, con cui iniziava a dialogare, instaurando piano piano un rapporto di
empatia.
Ci son voluti infatti parecchi minuti, tanta cautela ed estrema vicinanza per riuscire infine a
convincere l’uomo a rientrare nell’appartamento, sfiorando per poco la tragedia.
Assicurata la necessaria cornice di sicurezza, il 64enne, rimasto illeso, è stato poi
raggiunto in casa dai due Carabinieri, ai quali in lacrime, ha confidato le ragioni dell’insano
gesto, riconducibili alla fine di una relazione sentimentale che durava da parecchio tempo.