Una lista di 'paesi sicuri' "non esime il giudice all'obbligo di una verifica della compatibilità" di tale "designazione con il diritto dell'Unione europea" e "in Egitto ci sono gravi violazioni dei diritti umani" che "investono le libertà di un ordinamento democratico".
Lo scrive il Tribunale di Catania nel provvedimento con cui non ha convalidato il trattenimento disposto dal questore di Ragusa di un migrante arrivato dall'Egitto, che a Pozzallo ha chiesto lo status di rifugiato.
In sostanza la decisione è del presidente della sezione Immigrazione del Tribunale di Catania, Massimo Escher, che ha annullato il provvedimento di trattenimento per un migrante egiziano, che aveva chiesto nei giorni scorsi lo status di rifugiato. E' il primo provvedimento emesso dopo l'approvazione del nuovo decreto legge sui paesi sicuri. La richiesta del Questore era stata depositata lo scorso 2 novembre e notificata al legale del migrante, l'avvocato Rosa Emanuela Lo Faro.
Non solo. "In Egitto - scrive il presidente Escher - esistono gravi violazioni di diritti umani che, in contrasto con il diritto europeo citato, persistono in maniera generale e costante e investono non soltanto ampie e indefinite categorie di persone (come dimostra l'inserimento tra le eccezioni della categoria dei 'difensori dei diritti umani', che individua l'esistenza di violazioni dei diritti di soggetti che agiscono per la stessa tutela dei diritti dell'uomo) ma anche il nucleo delle libertà fondamentali che connotano un ordinamento democratico e che dovrebbero costituire la cornice di riferimento in sui ci inserisce la nozione di Paese sicuro secondo la direttiva europea".