Striscioni, bandiere e lavoratori in presidio questa mattina davanti la Prefettura di Catania, per continuare a lottare contro un destino che sembra ormai deciso. I dipendenti del call center Monalisa Contact, con sede a Misterbianco, non vogliono arrendersi, e non lo faranno fino alla fine. Cercano ancora spiegazioni assieme ai sindacati, altre opzioni che non implichino un licenziamento di massa. Se tutto questo dovesse concretizzarsi, a breve 101 dipendenti resteranno senza lavoro, da un giorno all’altro. Purtroppo nemmeno l’incontro di oggi in Prefettura è andato come si sperava. Presenti non soltanto i sindacati ed i lavoratori, ma anche la proprietà. “Quest’ultima – afferma Sergio Romano (sindacalista di Uil Tucs) – è rimasta ferma sulle sue posizioni. La proposta di trasformare il contratto indeterminato dei suoi dipendenti in Co.co.co. è ancora valida, ma non verrà mai accettata poiché toglierebbe dignità ai dipendenti.” Inoltre, durante l’incontro di oggi i sindacati hanno chiesto a Monalisa Contact di rivolgersi al Gruppo Aura (dato che il call center ne fa parte) per un aiuto economico che possa permetterle di risollevarsi ed evitare la chiusura. “A detta loro - dice Sergio Romano – questa richiesta è impossibile. Dal momento che all’incontro era presente anche l’Ufficio del Lavoro, e noi non ci vediamo chiaro, abbiamo chiesto di condurre delle indagini per capire se in questa situazione il Gruppo Aura e la Monalisa Contact sono collegati. Qualora dalle indagini dovessero emergere dei dettagli circa il loro collegamento, allora anche il Gruppo Aura sarebbe responsabile di quanto sta accadendo a questi 101 lavoratori.” I sindacati hanno nuovamente richiesto oggi, così come all’incontro avvenuto in sede a Misterbianco e all’Ufficio del Lavoro il 17 giugno scorso, di cercare degli ammortizzatori sociali che possano aiutare i lavoratori al momento del licenziamento. È stata data una risposta negativa anche a quest’ultima richiesta. E allora non rimane che attendere. Quest’incontro avrebbe dovuto dare qualche speranza in più agli addetti ai lavori di Monalisa Contact, che per ore hanno atteso davanti le porte della Prefettura per far sentire la propria voce, per far capire che loro contano e meritano di preservare quel posto di lavoro.