Ci siamo lasciati alle spalle già 50 giorni di "lockdown"" da quando il Premier Conte ci comunico la decisione di chiudere Codogno e i Comuni del Lodigiano che rimarranno nella nostra storia come i luoghi del «paziente 1» e la famosa zona rossa che successivamente venne estesa a tutta l'Italia. Sono stati i giorni dell'inno nazionale cantato dai balconi alle 18,00 del celeberrimo «andrà tutto bene», dei bollettini della Protezione civile e magari per molti la perdita di qualche caro. Adesso non si fa altro che parlare della «fase due», ed è giusto farlo, ma dobbiamo dirci con franchezza che la «fase uno», quella dell’abbattimento del contagio e della difesa della salute degli italiani, è tutt'ora in essere, considerati i 3.150 contagi di ieri. La gente sente il bisogno di un orizzonte temporale, se non certo almeno plausibile, che poi è quello della riconquista di una quasi normalità cioè un periodo in cui si riesca a coniugare la salute dei cittadini, e in modo ordinato e progressivo, la ripresa della vita economica e sociale. Con il discorso del Premier del Venerdi Santo ci è stata comunicata la neo task force messa in campo da Giuseppe Conte per fare ripartire l’Italia ma nulla di più si sa. La gente in queste ore dopo la pasquetta si interroga, quale sono le cose che dovrò affrontare per la cosiddetta «fase due»?? Gli Italiani desiderano avere certezze di cosa li aspetterà lunedì 4 Maggio per ritornare ad una pseudo normalità. La gente desidera sapere se bisogna sottoporsi al test sierologico per la patente d’immunità ancora non identificato per tutto il Paese e affidato al «fai da te» di Regioni e Comuni?? Oppure scaricare la famosa app per tracciare gli spostamenti?? Oppure i protocolli per le misure di sicurezza da rispettare nei luoghi di lavoro che riapriranno?? Orbene se il buon giorno si vede dal mattino possiamo aspettarci solo nomine di Task Force o commissioni di 74 esperti come quella per la realizzazione dell'app ma di soluzioni non se ne vedono all'orizzonte. Anzi, noi stentiamo a crederci ma per dover di cronaca vi riportiamo il rumors che da qualche giorno circola nei salotti della politica romana che poi potrebbe essere il motivo scatenante della risposta piccata del Premier Conte ai leader dell'opposizione. Cioè il Coronavirus potrebbe far saltare la poltrona di Giuseppe Conte e per far ciò la neo task force sarebbe il “cavallo di Troia”. Rifiutato, a quanto pare, l'invito da parte di Mario Draghi di ricoprire il ruolo di premier, potrebbe essere proprio il neo presidente della task force Vittorio Colao a guidare la ‘fase 2’ ma questa volta come squadra di governo. E se è vero, come si dice, che il top manager è gradito al Quirinale, come anche al Pd e più che mai a Matteo Renzi che ha dichiarato (“la sua nomina un’ottima mossa”) e già scorrono i primi apprezzamenti politici su Colao dal partito di maggioranza relativa i 5Stelle che sulla macchina dei social in queste ore stanno facendo girare dei link che mettono in luce la linea europeista di Colao evidenziata con una nota affermazione del top manager: “La gestione della crisi greca, la gestione della crisi Italiana del 2011… dimostrano che dobbiamo essere contenti di come strutturalmente questo meccanismo europeo gestisce le crisi”. Insomma, la gente comune sogna la fase 2 per riuscire a sopravvivere e di contro la classe politica pensa al dopo-Coronavirus, ma per far sopravvivere la XVIII legislatura. SA.MILockdown, le date ipotetiche della ripartenza