«La legge finanziaria che, nei prossimi giorni, verrà approvata dal Parlamento Regionale Siciliano, piaccia o no, sarà inficiata dal recente accordo Stato-Regione che obbliga a determinati vincoli a partire dalla restituzione rateizzata di significative somme di "picciuli" allegramente utilizzati dai Governi precedenti» commenta il segretario generale Sifus Confali, Maurizio Grosso.
«Tuttavia - prosegue Grosso - possiamo registrare, avendo avuto modo di leggere attentamente la proposta di finanziaria in discussione, la presenza delle somme necessarie a garantire le giornate di legge ai forestali siciliani. Per il comparto sono previsti infatti, 238 milioni: 106 immediatamente spendibili e 132 extraregionali. In verità, i fondi spendibili, a nostro giudizio, dovevano essere almeno 20/25 milioni in più visto che gran parte di essi dovranno essere impegnati per il settore antincendio allo scopo di sostenere la campagna pro repressione degli incendi che in genere parte il 15 giugno. Maggiori risorse immediatamente spendibili avrebbero consentito maggiore serenità nella programmazione dei lavori di manutenzione ed in particolare, rispetto a quelli relativi alla manutenzione dei viali parafuoco poiché essenziali per ridurre il rischio di incendi boschivi.
E' chiaro che non appena dovessimo registrare ritardi o incongruenze nella gestione degli interventi siano essi legati all'assessorato all'Agricoltura che all'assessorato al territorio, non faremo sconti a nessuno. Non è, in ogni caso, sulle miserevoli giornate garantite dalla legge ai forestali e quindi, su questioni divenute ordinarie oramai da anni che intendiamo scontrarci con il Governo Musumeci. Lo faremo, se necessario, e assieme ai lavoratori sulla riforma del comparto forestale poiché è impensabile che ci venga proposto l'aumento di una manciata di giornate invece che la stabilizzazione».
«Per quanto attiene il settore dei consorzi di bonifica - conclude Grosso - nell'ottica della legge finanziaria in discussione, oltre che sulla spesa di ordinaria amministrazione che sembrerebbe essere in continuità con il recente passato, la nostra concentrazione è rivolta, prevalentemente, all'introduzione del meccanismo del "turnover". Attraverso il turnover infatti, i consorzi potranno riempire le loro piante organiche (pov) sulla base delle necessità oggettive dell'ente e quindi, fornire risposte concrete a tutti i contingenti degli operai e soprattutto, alle aziende agricole.
Sul turnover la battaglia è dura ed è, attualmente, in corso: prima abbiamo dovuto superare lo scoglio atto ad inserirlo in finanziaria subendo i tecnicismi imposti dal segretario generale relativi all'aspetto temporale; poi quelli della carenza delle risorse economiche imposte dalla crisi economica. Ora però, durante la discussione in aula, siamo in campo per rendere il turnover all'altezza della sfida poiché abbiamo fatto presentare da parlamentari appartenenti a diversi gruppi politici di maggioranza ed opposizione alcuni emendamenti che sostanzialmente eliminano l'aspetto temporale voluto dal segretario generale e lo rimpinguano economicamente. Siamo fiduciosi. E' chiaro che all'indomani del voto alla finanziaria non perderemo un solo minuto per pretendere l'accelerazione dell'iter della riforma dei consorzi ferma in commissione».