Parlando di vaccini si deve obbligatoriamente fare riferimento alle speculazioni in atto. Molti dubbi risiedono nelle menti della popolazione italiana in merito ai vaccini, al piano vaccinale e al mercato che si è creato attorno alla salute dell'essere umano. Bisogna comprendere la pericolosità del covid19 e la storia della medicina aiuta a conoscere la situazione. "La spagnola è stata una pandemia che ha lasciato milioni di morti e milioni di contagiati. Una pandemia esplosa nel 1918, durante la prima guerra mondiale. Il contagio si divulgava nelle trincee e i governi censurarono ciò che stava accadendo. Soltanto le testate giornalistiche spagnole parlarono del virus. Da qui il nome attribuitogli appunto, Spagnola. In realtà in virus storicamente sembra sia iniziata in Cina. Nonostante alcuni approdi vaccinali la pandemia andò via naturalmente lasciando strascichi con l'encefalite letargica in situazioni di parkinsonismo. Le precauzioni che stiamo attuando oggi sono le stesse che furono messe in atto in quel periodo. Secondo la storia della medicina i virus respiratori durano non più di due anni". Queste le parole del prof. Vecchio per spiegare e confrontare il covid19 all'interno di una conoscenza medica e storica. La prof.ssa Tornali aggiunge quanto l'utilizzo degli antibiotici (fondamentali nelle sovrainfezioni batteriche, che spesso occorrono dopo l'attacco del virus, conducendo a setticemia e quindi se non usati entro pochi giorni a morte) all'epoca sconosciuti, faccia oggi la differenza e quanto importante sia il vaccino a fine di evitare l'alto numero di morti che la spagnola provocò. In questi giorni si parla molto dell'ivermectina. Anche qui si evincono dubbi che la prof.ssa Tornali dissipa: "Tutto può servire nella medicina ma bisogna avere la giustizia delle cure. Non esistono cure uguali per tutti i pazienti ma relative a essi stessi. Anche il vaccino può avere effetti diversi su persone diverse". Nel frattempo si spera nel ritorno alla normalità. Lo stesso Draghi ha accennato alla speranza di prossime riaperture. Musumeci al contempo parla di vaccinazioni semplificate in luoghi comuni come le parrocchie ma salta fuori la notizia delle ben 29 milioni di dosi di Astrazeneca "accantonate" ad Anagni. Il prof. Vecchio definisce l'accaduto "Uno schiaffo alla dignità dell'intera popolazione". La prof.ssa Tornali allude ad un mercato del vaccino: "Astrazeneca ha sospeso la fornitura. Le dosi depositate rispecchiano una manovra già in corso. Il vax mercato sta infangando quello che è un bene dell'umanità. Pensare ai guadagni delle aziende farmaceutiche dinanzi ad una pandemia è assurdo. Gli organismi nazionali dovrebbero prendere in mano la situazione".Un altro appuntamento del Cappello di Archimede è andato in onda su PrimaTv canali 87 e 666 del digitale terrestre. In studio il prof. Ignazio Vecchio, neurologo e titolare della Cattedra di Bioetica e Storia della Medicina dell'Università di Catania e la prof.ssa Cristina Tornali, fisiatra e direttore del Centro di Accademia di Arti Sanitarie, hanno regalato ai telespettatori un'interessante dibattito medico-scientifico.
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