A Catania la raccolta differenziata ha raggiunto, a febbraio, il 40% quasi il doppio rispetto a qualche tempo fa; a Messina quasi il 50%. Palermo è ferma al 18%. Dal 2017 a oggi la Sicilia è passata dal 19 al 47%. A fornire i dati in conferenza stampa è stato il governatore della Sicilia, Nello Musumeci, assieme all'assessore Daniela Baglieri e al dirigente generale del dipartimento Rifiuti Calogero Foti. Musumeci ha ricordato che nell'Isola ci sono 511 discariche tra attive e dismesse, "e producono inquinamento delle falde e dei terreni". "Nel Pnrr abbiamo inserito 60 mln per bonificare queste aree - ha affermato Foti - tenere una discarica significa preoccuparsi anche del post-mortem di una discarica". "C'è una parte di rifiuti che è indifferenziabile e che può andare soltanto in discarica. Noi non vogliamo mandarli in discarica. Li vogliamo fare diventare cenere". Il governatore Nello Musumeci conferma e rivendica la scelta politica di ricorrere ai termovalorizzatori o termoutilizzatori. "I termoutilizzatori - come ama chiamarli Musumeci - da una parte distruggono l'indifferenziata e dall'altra producono energia". Confermata sia la scelta dei due impianti: uno per la Sicilia occidentale, l'altro per la Sicilia orientale. Sette le società che hanno partecipato alla manifestazione d'interesse, pubblicata lo scorso giugno. Nessun cenno invece alle proposte di localizzazione degli impianti: "Le proposte - svela Musumeci - sono al vaglio del nucleo di valutazione, che completerà l'iter entro febbraio". Prima di marzo, dunque, il governo si riserva di non rivelare i siti individuati nelle proposte dei privati per realizzare i termovalorizzatori.