Emergenza rifiuti. In Sicilia i numeri confermano che siamo indietro rispetto al resto del Paese. Siamo circa al 20% di percentuale parlando di raccolta differenziata: in forte ritardo rispetto alla percentuale nazionale. Arrivare a raggiungere il 65% (dettato dall'Unione Europea) è arduo ma non impossibile. Inoltre, per quanto riguarda le emissioni, le città siciliane risultano molto inquinate e il problema non è di facile risoluzione. "Siamo molto indietro, dovuto anche alla scarsa conoscenza, sicuramente l'evoluzione tecnologica ci può aiutare ma deve essere supportata da gente competente che possa essere d'aiuto ad una ripresa tecnicamente avanzata" afferma Benedetto D'angelo, socio e titolare di BE.DA. srl. In Sicilia, al momento si sta insistendo sul fotovoltaico e sull'eolico, ma non sulle energie rinnovabili. D'Angelo fa una pausa e spiega. "Questi due tipi di impianti, paesaggisticamente parlando rovinano il territorio, ma volendo trovare un compromesso, essi possono diventare un valido aiuto". In Sicilia è leggermente in crescita il riciclo di carta e cartone: "Ma siamo sempre lontani rispetto ai dati nazionali: ma questo non deve scoraggiare, perché, sapere già come si effettua una raccolta corretta è un passo per incrementare il riutilizzo. Una questione essenziale. Al momento, la Sicilia, non ha un buon supporto e molte persone credono, purtroppo, ai falsi miti sulla differenziata e questo è un male che porta al rallentamento del processo di miglioramento". Parlando di Blue Economy, cioè di riuso e riciclo, la Sicilia mostra più di una lacuna. "Non siamo entrati nell'ottica della raccolta differenziata, non vedo come potremmo raggiungere questo passo. Ma sono convinto che grazie alla conoscenza e dunque all'informazione, credo che possa arrivare anche in Sicilia". Infine D'Angelo guarda al futuro con fiducia. "La situazione in Sicilia sarà sempre in miglioramento, lento, certo; ma è importante mettere in luce quanto sia importante la conoscenza".