La carta è un materiale che accompagna le nostre azioni quotidiane, è un prodotto di cui difficilmente riusciremmo a fare a meno. Da un libro a un foglio di carta, da un post-it a un calendario, la carta è in grado di assumere forme e funzioni indispensabili per ciascuno. Ma come ogni materiale, anche questo ha bisogno di essere prodotto, utilizzato e smaltito in modo tale da poter entrare a far parte di quel procedimento noto come ciclo del riciclo, per non trasformarsi in rifiuto deleterio per l’ambiente ma in risorsa riutilizzabile ed ecologica. La raccolta differenziata è il primo, fondamentale, passo che innesca il circolo virtuoso del riciclo e i dati ce ne danno conferma: secondo quanto ufficializzato dal Consorzio Nazionale Recupero e Riciclo degli Imballaggi a base Cellulosica (Comieco), in Sicilia la raccolta differenziata di carta e cartone è in aumento, avendo raggiunto +13mila tonnellate nel 2021 rispetto al 2020 e passando da una raccolta di 167mila tonnellate a oltre 180mila tonnellate nel 2022. Ogni siciliano ha portato a riciclo nel corso di quest’anno una media di 36,4 kg di materiali cellulosici. I dati, insomma, parlano chiaro: volere è potere, e siamo sulla strada giusta. Per continuare ad ottenere risultati sempre più incoraggianti è però fondamentale insistere su ogni tassello che forma parte del ciclo del riciclo, partendo dalla sensibilizzazione all’azione corretta, per la salvaguardia del pianeta. È poi il turno delle aziende - come la Siciliana Maceri e Servizi S.r.l., impegnata nel territorio siciliano - che hanno la responsabilità di commerciare i rifiuti trasformati in nuove Mps (materie prime seconde), nuove materie prime pronte all’uso e da non considerare come materiali “di serie B”. Tutto questo deve - per poter portare realmente ad un cambiamento - essere supportato da politiche green a livello nazionale ed internazionale, incoraggiando ad intraprendere un percorso che porti ad una vera transizione ecologica. Sul riciclo di carta e cartone l’Italia non sta affatto facendo male: infatti nel nostro Paese sono presenti 369 impianti presso i quali viene conferita la carta, sul totale dell’immesso a consumo possediamo quindi una quota pari all’87,3% di imballaggi di carta e cartone riciclati. Questi numeri estremamente incoraggianti ci forniscono un’ulteriore ottima notizia: abbiamo superato in anticipo di 15 anni gli obiettivi di riciclo di carta stabiliti dall’Europa al 2035. Fare bene ed essere utili all’ambiente è possibile, bastano semplici gesti per prendere parte al cambiamento. Sebbene le cose sembrino andare verso la giusta direzione, è però doveroso continuare a combattere contro lo scetticismo di alcuni e i “falsi miti” che circolano sul tema del riciclo, come quello secondo in quale produrre carta distruggerebbe le foreste, falso poichè per la realizzazione di questo materiale viene utilizzato esclusivamente l’11% del legno prodotto nel mondo, e se aggiungiamo il riutilizzo di carta riciclata i numeri sono destinati a scendere ancora. Si crede anche che produrre carta comporti un enorme spreco d’acqua, anche questo falso poichè per produrre una tonnellata di carta oggi sono sufficienti 24 metri cubi d’acqua, contro i 100 necessari cinquant’anni fa (dobbiamo poi considerare che il 90% dell’acqua impiegata è acqua di riciclo). Produrre e riciclare carta è insomma un processo che - se correttamente svolto - può essere ritenuto estremamente sostenibile. La tutela dell’ambiente è nelle mani dei cittadini, delle aziende la cui missione è la valorizzazione dei rifiuti e delle istituzioni che attraverso le loro scelte possono dare un contributo importante per una transizione ecologica che possa finalmente farci vivere in pace con il nostro pianeta.