Il nostro Paese ha superato con dieci anni di anticipo l’obiettivo europeo 2030 nel riciclo degli imballaggi cellulosici, ma la crisi che sta investendo il settore energetico rischia di mandare al collasso l’intera filiera della carta, fondamentale nel processo dell’economia circolare. Quello legato a carta e cartone è un settore che va tutelato e su cui conviene investire, ma gli aumenti fuori controllo dei prezzi dell’energia e la contrazione della domanda potrebbero danneggiarlo, e non poco. Unirima (Unione nazionale imprese raccolta, recupero, riciclo e commercio dei maceri e altri materiali) avverte che qualora l’andamento del settore continuasse così, molte aziende si ritroverebbero a vedere ridotto il proprio ciclo produttivo, scatenando una situazione ai limiti dell’insostenibilità.L’allarme investe ciascuno dei settori coinvolti nel ciclo del riciclo di questo prezioso materiale, a partire dalle cartiere. Assocarta informa che l’80% delle cartiere sono a rischio stop produzione, danneggiando così anche la tenuta dei servizi di raccolta differenziata. Senza un anello della catena è impossibile che il ciclo del riciclo possa essere portato a termine, ecco perchè l’allarme del singolo fa eco in tutta la filiera. Unirima sottolinea come per i produttori di maceri l’aumento del prezzo del kilowattora sia insostenibile, dopo essere passato dagli 0,158 € del settembre 2021 agli attuali 0,637 €.Il problema generato dall’attuale situazione è poi di duplice natura: l’aumento dei costi e le conseguenti difficoltà nella produzione mettono in ginocchio la filiera generando danni da un punto di vista prettamente economico; non bisogna però dimenticare anche il problema che tale situazione genera dal punto di vista ambientale. Senza un processo di riciclo che funzioni al massimo delle proprie possibilità, le ripercussioni sul nostro ambiente sono significative. Senza impianti non c’è riciclo, senza riciclo non è possibile operare per la trasformazione dei rifiuti in risorse, e così si scatenano una serie di problemi a cascata che si ripercuotono sui cittadini stessi. Unirima sottolinea quanto sia necessaria una deroga sugli stoccaggi, per evitare il collasso di un sistema già in affanno. Il nostro Paese in merito al riciclo di carta e cartone ha registrato negli ultimi anni un trend in continua crescita, motivo per il quale un’attenzione costante ai problemi e alle difficoltà è d’obbligo se si vuole puntare all’eccellenza. Oltre cinque milioni di tonnellate di carta da macero sono state prodotte nel nostro paese durante lo scorso anno, numeri che se da un lato ci presentano come un simbolo di circolo virtuoso, dall’altro esigono che il settore venga costantemente tutelato. Bisogna preservare l’80% dell’industria cartaria che rischia di subire danni dai rallentamenti dovuti all’aumento dei costi di energia e gas, solo così è possibile andare verso sempre più importanti miglioramenti. La speranza, secondo l’associazione Unirima, è quella che venga imposto dal Governo un price cap sul prezzo dell’energia e che venga scollegato il valore delle energie rinnovabili dal gas. Per il nostro Paese e per l’intera Europa è un periodo di equilibri fragili e di decisioni complesse: alla politica internazionale e a quella nazionale (in fermento per le imminenti elezioni politiche) è richiesta una particolare attenzione nei confronti dei settori legati ad energia, ambiente e riciclo. Quello sul nostro ambiente è un impegno nei confronti del quale nessuno può tirarsi indietro, saranno le decisioni prese oggi a determinare gli sviluppi del domani.Con il collasso del settore a rischio produzione e riciclo
Italia eccellenza nel riciclo di carta, ma la situazione è in crisi