di Pierluigi Di Rosa (direttore editoriale SudPress) È finita praticamente a barzelletta il colpo di mano organizzato da Pietro Agen che è riuscito, pur essendo presidente di niente, cioè di una camera di commercio che non esiste più, ad approfittare della esagerata scarsezza di ministero e regione per rinnovare da dominus assoluto il consiglio di amministrazione della SAC, cioè la gallina dalle uova d'oro con i suoi milioni di euro di affidamenti, consulenze, incarichi oltre che di quella tangente sulla vendita da lui stesso annunciata. Le notizie su questo rinnovo sono diverse e proviamo a metterle in fila. La prima è il ruolo del presidente della regione Nello Musumeci che con la figura rimediata in questa vicenda è probabile abbia messo una pietra tombale sulla sostenibilità di una sua ricandidatura. Ha combinato infatti che, dopo aver partecipato al commissariamento della camera di commercio, si è accodato al gruppo Agen accondiscendendo all'accelerazione sulla nomina del CdA senza attendere che si risolvesse la confusione in Camera di Commercio. E lo ha fatto in maniera che definire bizzarra è poco, addirittura esponendo e poi trombando forse il suo più antico amico politico, l'ex sindaco di Caltagirone Gino Ioppolo. Di Ioppolo era stata depositata la candidatura con tanto di curriculum e persino dichiarazioni preventive riportate dalla stampa locale. Ma il nome di Ioppolo, il "candidato del presidente Musumeci" scompare misteriosamente e il CdA viene rinnovato dai rappresentanti dei soci con qualche sorpresa. A proposito dei soci, dal comunicato diffuso da SAC si apprende che i rappresentanti che hanno votato all'unanimità, approvando anche il bilancio 2021, erano: per la Camera di Commercio del Sud-Est (che non esiste più) il presidente Pietro Agen, per il Comune di Catania l’assessore Sergio Parisi, per la Città metropolitana di Catania il commissario Federico Portoghese, per IRSAP il commissario ad acta Giovanni Perino. A quanto pare non era presente il commissario della ex provincia di Siracusa. Mentre già veniva definito da La Sicilia "presidente in pectore", Ioppolo è stato tristemente espettorato e gli siamo affettuosamente vicini per la pessima figura cui è stato esposto, peraltro non essendo più un giovinetto di primo pelo gliela si poteva evitare, anche se la figuraccia è meno bruciante di quella subìta da Musumeci che lo ha esposto evidentemente senza un minimo di garanzia o ritegno, questo è ancora da capire. E allora vediamo i signori di cui sopra chi hanno nominato, sino a nuovo ordine, per gestire la SAC che si appresta a vendere a privati l'aeroporto di Catania, oltre a tutto il resto che abbiamo raccontato. Tre su cinque appartengono alla precedente amministrazione e quindi la "continuità" è certificata. Era vice presidente e viene promossa presidente Giovanna Candura, che è attualmente commissario della camera di commercio di Caltanissetta, e pare sia l'unica in Italia a ricoprire questo ruolo a titolo oneroso: 3.720 al mese. Viene confermata consigliere Maria Elena Scuderi, mentre le new entry sono Marco Romano, docente di economia all'università di Catania considerato in quota Lombardo, e la ragusana Carola Parano, praticamente sconosciuta da queste parti e di cui sul web abbiamo trovato una sua lezione sul vino ebraico ed una citazione del Fatto Quotidiano che pubblicando uno stralcio di interrogatorio, la mette in relazione con l'avvocato Pietro Amara, la gola profonda della storiaccia della Loggia Ungheria, ancora tutta da accertare ma che ha messo in grave difficoltà parti consistenti della magistratura italiana. Confermato nella carica di amministratore delegato il top manager Nico Torrisi e a tal proposito deve registrarsi il giubilo, al momento l'unico a dire il vero, espresso con un comunicato ufficiale diffuso urbi et orbi alle 16.48 dalla Compagnia delle Opere: "…"CDA SAC, COMPAGNIA DELLE OPERE PLAUDE ALLA RICONFERMA DI TORRISI", la Compagnia delle Opere Sicilia esprime grande e piena soddisfazione per la riconferma di Nico Torrisi come amministratore delegato della SAC, società di gestione dell' aeroporto di Catania. “Siamo davvero soddisfatti per questa riconferma che ci aspettavamo e che auspicavamo", afferma il presidente di Cdo Salvatore Contrafatto: "Come associazione imprenditoriale abbiamo scelto Nico Torrisi come nostro vicepresidente e restiamo al suo fianco anche rispetto a questo suo impegno per il territorio, rinnovando la nostra disponibilità ad un lavoro comune per lo sviluppo ed il rilancio di una realtà tanto importante per tutta la Sicilia”. “Dopo il primo mandato, che ha reso possibili importanti risultati che oggi sono sotto gli occhi di tutti - conferma Cristina Scuderi, vicepresidente di Cdo Sicilia -, era più che mai importante che si scegliesse di continuare a portare avanti questo percorso virtuoso, su un solco già ben tracciato. La nomina di Nico Torrisi è un segnale positivo per tutto il nostro territorio. A lui rivolgo il mio personale in bocca al lupo”. Anche il direttore di Cdo Claudia Fuccio esprime grande apprezzamento: “Per la CdO Sicilia la riconferma di Nico Torrisi è un motivo di grande orgoglio. Siamo convinti che lo sviluppo del nostro territorio passi soprattutto dalla qualità e dalla capacità di gestione dei nostri amministratori”. A proposito di questo meraviglioso e molto significativo comunicato, per quanto riguarda gli "importanti risultati" abbiamo più volte dimostrato che non esistono ed anzi in termini di gestione l'aeroporto di Catania ha le performance tra le peggiori d'Italia. In ogni caso col comunicato così apologetico della Compagnia delle Opere abbiamo un'altra espressa conferma che vogliono proprio continuare come hanno fatto sinora, non c'è dubbio. Magari vendendosi tra di loro "strenne natalizie", con affidamenti diretti e persino frazionati... SAC Aeroporto Catania e Sac Service: 43 mila euro di "strenne natalizie della ditta Bonuè e le solite coincidenze.