“Il dado è tratto”: dopo una campagna elettorale frenetica, dopo programmi, slogan e promesse agli elettori, si delinea il volto della nuova Assemblea Regionale Siciliana, con a capo il neo presidente eletto Renato Schifani. Ma da chi saranno occupati i 70 seggi dell’Ars? Sia a livello nazionale che regionale il centrodestra risulta il grande vincitore di questa tornata elettorale. Se a Roma Giorgia Meloni (FdI) conquista Palazzo Chigi, a Palermo è Renato Schifani (FI) a conquistare Sala d’Ercole e ad assumere la guida della politica regionale, superando i candidati De Luca, Chinnici, Di Paola, Armao ed Esposito. Insieme al suo governatore si è anche delineata la nuova geografia dell’Assemblea Regionale Siciliana: la diciottesima legislatura si ridefinisce tra volti noti e nuovi, pronta ad affrontare le sfide politiche che si presenteranno nei prossimi mesi. 70 seggi ( 41saranno parte della maggioranza) per tutta la Sicilia,16 nella provincia di Palermo, 13 a Catania, 8 a Messina, 6 ad Agrigento, 5 a Siracusa e Trapani, 4 a Ragusa, 3 a Caltanissetta e 2 a Enna; un seggio spetta al candidato alla Presidenza della Regione eletto e un seggio al candidato governatore arrivato secondo. 6 seggi sono infine assegnati all’interno del listino, la lista regionale del candidato presidente.Sebbene, a quasi 48 ore di distanza dalla chiusura dei seggi manchino ancora all’appello a causa di dati incompleti o errati poco meno di 50 sezioni elettorali, è possibile cominciare a delineare il quadro della situazione: tra i “big” di questa legislatura figurano Edy Tamajo (Forza Italia - Palermo) e Luca Sammartino (Lega - Catania), nomi che hanno superato la soglia delle 20mila preferenze ciascuno. Un seggio anche per Alessandro Aricò (Fratelli d’Italia - Palermo), Gaspare Vitrano (Forza Italia - Palermo), Vincenzo Figuccia (Lega - Palermo) e l’ex presidente dell’Ars Gianfranco Miccichè (Forza Italia - Palermo). Le 1.126 sezioni scrutinate a Catania sanciscono la vittoria dei candidati Luca Sammartino (Lega), che occuperà un posto a Palazzo d’Orleans insieme agli autonomisti di Raffaele Lombardo Giuseppe Castiglione e Giuseppe Lombardo; Anthony Barbagallo (PD) dovrà scegliere se rimanere all’Ars o occupare il seggio a Montecitorio, dal momento che è stato eletto nel plurinominale alla camera. Cateno De Luca, grande protagonista di questa campagna elettorale, non rimane a mani vuote: il candidato è infatti deputato di diritto in quanto miglior sfidante sconfitto, portando con sè tra i suoi anche l’ex iena Ismaele La Vardera a Palermo e Ludovico Balsamo a Catania. A Catania rientrano tra i 13 deputati eletti anche Giovanni Burtone (PD), Nicola D’Agostino, Marco Falcone (FI), Davide Vasta (De Luca), Giuseppe Zitelli, Letterio Daidone (FdI), Andrea Messina (Dc), Lidia Adorno, Josè Marano (M5s). Dallo spoglio emerge come sull'Isola abbia votato il 48,62% degli aventi diritto - 2.249.870 su 4.627.146 - dato superiore a quello di cinque anni fa (46,75%) ma che di certo preoccupa non di poco, sintomo di una disaffezione verso la quale la nuova classe politica dovrà concentrarsi, con l’obiettivo di riportare speranza in un elettorato sempre più sfiduciato e che vede la propria regione piombare in un baratro sempre più profondo.Regionali: conquista il centrodestra, si delineano i 70 in Sala d’Ercole
Da Sammartino a Castiglione, passando per Barbagallo: i vincitori della XVIII legislatura