Oggi comincia ufficialmente il cammino per il nuovo Parlamento siciliano. Questi i deputati catanesi eletti che rappresenteranno il territorio e dovranno cominciare a lavorare seriamente, a maniche rimboccate: due sono di Forza Italia: Nicola D’Agostino e Marco Falcone; poi il leghista Luca Sammartino (che ricoprirà anche il ruolo di vice presidente della Regione) e il cuffariano Andrea Messina (nuova Democrazia Cristiana). Per Fratelli d'Italia: il paternese Gaetano Galvagno (pupillo del presidente del Senato Ignazio La Russa, probabile presidente dell’Ars), Giuseppe Zitelli e Dario Daidone (new entry all'Ars). All'esordio assoluto in aula: gli autonomisti di Raffaele Lombardo, Giuseppe Lombardo (nipote di Raffaele) e Giuseppe Castiglione (già presidente del Consiglio comunale di Catania); rappresenteranno Catania e la provincia la pentastellata Martina Ardizzone, i deluchiani Ludovico Balsamo e Davide Vasta. Per il Pd il sindaco di Militello Giovanni Burtone e il segretario Anthony Barbagallo. Ritorna a sala d'Ercole la pentastellata Josè Marano (alla seconda legislatura). Questo lo schieramento di deputati Ars ecatanesi letti in seguito alla consultazione elettorale del 25 settembre. “Auguriamo un buon lavoro al presidente Renato Schifani ed a tutta la deputazione eletta, in particolare a quella catanese, che avrà un compito davvero arduo in questi anni a venire. Auspichiamo di avere, a breve, anche la Giunta regionale pienamente operativa per l’avvio di un confronto serrato con particolare riferimento al lavoro ed alle politiche sociali, alla salute, ai rifiuti e all’energia, alle infrastrutture, alle politiche scolastiche e della formazione professionale...", aggiunge Giovanni Musumeci. Il caro bollette e dei costi in generale, unito alla diminuzione del potere d’acquisto sta massacrando i lavoratori catanesi, che vivono una condizione non di certo rosea anche a causa della precarietà occupazionale in buona parte dei casi. Abbiamo bisogno di una Zona industriale all’altezza degli investimenti che sono già in essere e di quelli che dovranno arrivare e ci vogliono reti di trasporto più moderne e funzionali. I cittadini chiedono una soluzione al problema atavico dello smaltimento dei rifiuti, anche perché non possono più permettersi di pagare tasse esorbitanti, spesso per colpe non loro, così come si deve intervenire nell’immediato sulla questione dispersione scolastica che, dalle nostre parti, è in uno stato emergenziale. In questa cornice – continua il segretario territoriale della Ugl – ci aspettiamo, tra le prime leggi, la tanto agognata riforma delle ex Provincie regionali perché dopo 8 anni non è più possibile aspettare, mentre questi enti importanti non hanno ancora funzioni ben definite e sopravvivono grazie all’impegno dei commissari e dei pochi dipendenti rimasti. C’è davvero tanto da fare e vogliamo farlo in piena sinergia con il Governo Schifani e con i parlamentari regionali eletti in questo nostro territorio. Siamo già pronti a collaborare – conclude Musumeci – ma allo stesso tempo siamo e saremo una sentinella attenta, cercando di stimolare il dibattito attraverso anche una critica costruttiva, per portare a Palermo le istanze del mondo del lavoro e della cittadinanza dell’area metropolitana di Catania e provare ad operare un cambiamento reale”.Cominciate con il caro bollette, l'appello della Ugl