Edmond Dantés, Conte di MontecristoLe elezioni amministrative sono prossime e Catania è tra le città che dovrà eleggere il sindaco, dopo la nota vicenda giudiziaria che ha portato alle (tardive) dimissioni di Pogliese (poi eletto al parlamento come giusto premio …).In questi giorni si sono letti diversi nomi di aspiranti allo scranno di Palazzo degli Elefanti (alcuni credibili, altri meno, taluni oggettivamente improponibili), tra questi si annoverano importanti medici specialisti, apprezzati dirigenti di federazioni sportive, parlamentari di lungo corso, avvocati di grido, financo illustri magistrati icone dell’antimafia più o meno militante.Insomma, la rosa è ampia e variegata.Ci sarebbe solo l’ imbarazzo della scelta.Tuttavia non interessa in questo momento il nome del possibile/probabile prossimo primo cittadino,Qui interessa semplicemente (si fa per dire) evidenziare cosa si aspetta la città o ancor meglio quali obiettivi si dovrebbe porre la nuova amministrazione.Si tratta di obiettivi minimi, in una situazione di normalità, ma che per come oggi è ridotta questa città diventano titanici !Sgombriamo il campo da un equivoco: un sindaco, un’amministrazione comunale, non deve garantire occupazione, ma deve creare le condizioni perché le opportunità lavorative possano crearsi perché la città è attrattiva e permette a chi vuole sviluppare lavoro di farlo al meglio.Ed allora ecco cosa dovrebbe cercare di assicurare chi fra tre mesi indosserà la fascia tricolore: 1) 2) 3) 4) 5) 6)
Servizi comunali efficienti, efficaci e rapidi: impiegati al servizio dei cittadini e non dei loro interessi personali;
Pulizia e decoro di TUTTA la città, a cominciare dai quartieri periferici;
Strade principali e secondarie ( specie alla zona industriale) che non siano trazzere piene di pertugi ivi compresi i marciapiedi;
Una Polizia locale quotidianamente presente sul territorio, non solo nelle vie del centro, in maniera capillare multando automobilisti e motociclisti indisciplinati ed irrispettosi del codice della strada;
Controllo efficace dell’abusivismo edilizio e commerciale;
Efficienza nella riscossione dei tributi locali, a cominciare dalla Tari allo stato pagata da meno del 50% dei contribuenti obbligati.Meglio fermarsi qua, perché ciò che altrove è la normalità ovvero quanto elencato sopra, per Catania rappresenterebbe un fatto rivoluzionario, che farebbe passare alla storia il sindaco che dovesse riuscire a realizzare questi (minimi) obiettivi.Quindi, a prescindere dai nomi e dalle appartenenze politiche, l’invito è quello di votare il candidato che si impegnerà formalmente a perseguire questi risultati con l’impegno morale di dimettersi se – nel termine massimo di due anni – non si riesca a conseguirne almeno la metà.Questo è l’appello che deve essere rivolto a chi si candiderà.