Consorzi di bonifica in Sicilia: passeranno dagli attuai 13 a 4. La riforma passa in commissione. Varato il testo del disegno di legge predisposto dall'assessore regionale dell'Agricoltura, Luca Sammartino. Il documento dovrà passare adesso al vaglio della commissione Bilancio, per poi essere sottoposto al voto finale da parte dell'Aula.
Riceviamo e pubblichiamo la nota di Ernesto Abate, segretario generale regionale del Sifus
In Sicilia siamo stati “abituati” a tutto in questi anni: in tema di agrosistema e di Consorzi di Bonifica.
Era tempo di riforma per i Consorzi di Bonifica già nel 1995: riforma che però non vide mai le elezioni democratiche del CdA formato dagli agricoltori; eppure di debiti ne abbiamo contati tanti in questi anni fino a toccare quota 180 milioni di euro.
Poi ci fu la volta della riforma portata in aula una notte del 2014; riforma che non ha mai contato nemmeno un dipendente ma ha conquistato il primato sulla riduzione dei servizi per migliaia di ettari l'anno all'utenza consortile, a causa della vetustà delle infrastrutture ormai entrate in terza età!
Con il governo regionale targato Musumeci, si è visto un timido tentativo di portare in aula una riforma, tentativo poi svanito dalle elezioni regionali anticipate.
Oggi si brinda all'okay incassato (11 ottobre 2023) in Commissione Attività Produttive IIIª all'Ars, per portare in Commissione Bilancio una proposta che ingannerà tutti i siciliani, Roma compresa.
Dagli attuali 11 (Consorzi di Bonifica mandatari senza rappresentanza) + 2 (Sicilia Orientale e Sicilia Occidentale) si passerà a 4 Consorzi di Bonifica: distribuiti per bacino idrografico e il gioco è fatto. Da subito dopo la sua pubblicazione in Gazzetta Ufficiale ci penseranno i decreti attuativi a rimettere in funzione i nascenti Consorzi
Ma facciamo il punto: perché l'unica cosa certa è che il personale dipendente non potrà essere riqualificato e allo stato attuale ci sono un Direttore Generale e due vice Direttori Generali: ma ne serviranno 4 e poi serviranno 13 Commissari liquidatori e, ancora, nomineranno un commissario straordinario che traghetterà tutto ciò che appartiene agli attuali Consorzi a quelli nascenti.
Fin qui l'unica cosa certa è che ci sarà un aggravio di costi di colletti bianchi, mentre per tutto il resto tiene banco l'accordo Stato Regione 2021/2026 che ingessa qualsiasi possibilità di intervenire sulla stabilizzazione del personale in attuazione dell'art 60 lr 9 del 15 aprile 2021 e pertanto gli attuali 78isti, 101isti e 151isti rimarranno precari in barba a quanto impone la comunità europea, in tema di lavoro precario e contratti di lavoro a tempo determinato.
È semplice dedurre come i Consorzi di Bonifica in Sicilia rimarranno CARROZZONI il cui peso è dettato dall'età crescente del personale operaio che è stato a tempo indeterminato nel 1996 e che ormai è prossimo alla quiescenza per un fatto naturale.
Il Sifus non può accettare questo stato dell'arte e non può gongolare per un risultato monco che resterà deleterio per l'economia dell'agrosistema siciliano e del suo indotto
Segretario Generale Regionale Ernesto Abate