Cambiare tutto per non cambiare niente. Prendiamo in prestito la celeberrima frase pronunciata nel film “Il Gattopardo” per fare il punto della situazione sui Consorzi di Bonifica alla luce degli ultimi eventi e delle ultime riunioni. Ecco la nota stampa di Ernesto Abate, segretario generale regionale del Sifus.
Alla luce del verbale d'incontro avuto tra l'ispettorato territoriale del lavoro di Messina, il Sifus ed il Consorzio di Bonifica di Messina, di cui è stata inviata copia a mezzo pec lo scorso 12 giugno 2024 dal sifus che porta come oggetto "Consorzi di Bonifica rischio disastro ambientale"; a distanza di due mesi il Sifus scrive sempre a mezzo pec a tutti gli Ispettorati territoriali del lavoro della Sicilia e chiede di conoscere quale sia stato l'impegno assunto da parte dei Consorzi di Bonifica, dell'Ente di Vigilanza e controllo, del Dipartimento dell'Agricoltura e dall'assessore all'Agricoltura in carica, per ottemperare a quanto previsto dalle norme di legge che istituiscono ed obbligano perentoriamente i Consorzi di Bonifica attraverso la lr 45 del 25 maggio 1995 e smi.
Nella fattispecie degli articoli 1,2,3,4 per far fronte ai disagi dovuti a frane, smottamenti e potenziale disastro ambientale e morti umane ed animali, attraverso la programmazione e la realizzazione di opere di manutenzione ordinaria, mitigazione del dissesto idrogeologico, bonifica ed opere idrauliche che rientrano nel comprensorio irriguo, alla luce delle bombe d'acqua che nel mese di agosto 2024 hanno interessato e stanno interessando in lungo e in largo la Sicilia.
Per fortuna e solo per fortuna, come si apprende dalle notizie di cronaca nel messinese ci sono stati danni esclusivamente a cose e non persone o animali, ma proprio il territorio messinese è quello più a rischio frane e smottamenti in Sicilia e conta parecchie perdite di vite umane ed animali; motivo per cui il primo incontro territoriale è stato proprio a Messina, così come riportato da numerose testate giornalistiche (nella foto i danni nella zona Tirrenica).
Tra l'altro, annoveriamo come la Sicilia sia famosa anche perché conta ben 270 comuni su 390 a rischio idrogeologico e ben 320 mila persone risiedono e vivono costantemente in aree a rischio frane e smottamenti!
Sappiamo benissimo che la piantumazione ed il rimboschimento, attraverso le proprie radici trattengono i terreni e creano ambienti che favoriscono la pioggia, mentre gli incendi e la desertificazione tolgono tenuta ai terreni all'assorbimento delle acque piovane, pertanto essendo d'obbligo la piantumazione ed il rimboschimento da parte dei Consorzi di Bonifica e dei Forestali, si chiede agli Enti di controllo territoriale e di
Vigilanza di valutare i profili penali ed in particolare i reati quale presupposto in materia ambientale di cui all’art. 25-undecies del D.Lgs. 231/2001;
I reati che costituiscono anche presupposto della responsabilità amministrativa dell’ente ai sensi del d.lgs. n. 231/2001; I reati ambientali dal Testo Unico Ambientale (TUA) di cui al D.Lgs. 152/2006.
Ovviamente questo qualora il personale dei Consorzi di Bonifica non venga adibito per tali funzioni.
Ernesto Abate, segretario generale regionale Sifus