Sono 370 le famiglie che rischiano di rimanere senza lavoro, che da un momento all'altro potrebbero ritrovarsi con un pugno di mosche in mano e isolati sotto il punto di vista lavorativo. Una situazione complicata quella della Pubbliservizi di Catania, persiste infatti lo stallo che sta portando alla morte l'azienda partecipata. Proprio il Sifus Confali non scherza, non si arrende, non rimane mai in silenzio ed è sempre in prima linea e a difesa dei lavoratori, che ogni giorno sono sempre più impauriti... Alla luce di un prossimo incontro con il Mise (il Ministero dello Sviluppo Economico) alcuni membri del sindacato e i dipendenti della Pubbliservizi si sono incontrati per fare il punto sullo stato della ristrutturazione della stessa società oltre che per ascoltare i lavoratori. "Abbiamo dei numeri paurosi, circa 40 lavoratori che sono inquadrati tra il quinto e il settimo livello, più dei livelli quadri - ha dichiarato Lucia Inzirillo - segretario provinciale Confali. Al di là dello scandalo che sono entrati tutti come secondo livello e che oggi si trovano con livelli esorbitanti - ha continuato - l'azienda sta pagando quattro consulenti esterni perché nessuno di questi lavoratori è nelle condizioni di fare delle buste paghe. Dei lavoratori che sono stati costretti ad avere ammortizzatori mai concordati si sono ritrovati in dieci giorni con tagli di 900 euro. Come se non bastasse non si azzerano le penali in questa azienda, ci risulta inoltre che continuano i furti di carburante e quant'altro"... Occorre dunque continuare a tenere accesi i riflettori, porre al centro dell'attenzione dell'opinione pubblica e delle istitituzioni il problema che attanaglia la Pubbliservizi di Catania. Ad intervenire anche Maurizio Grosso, segretario generale Confali: "La Pubbliservizi di Catania a differenza di altre partecipate ed aziende con grosse difficoltà in Sicilia è un'azienda che a nostro giudizio avrebbe avuto tutti gli strumenti per potersi salvare e per rilanciarsi. Registriamo che il piano di risanamento che era stato messo in piedi dal commissario giudiziario è stato disatteso dal nuovo commissario straordinario che di fatto si sta muovendo in perfetta continuità con le politiche che avevano portato al fosso la Pubbliservizi Spa . La nostra preoccupazione - ha continuato Grosso - è che il commissario Perazzoli sia imbrigliata all'interno di una rete più grande di lei e che debba muoversi per forza in questa direzione. A settembre molto probabilmente produrremo un nuovo esposto-querela alla procura della Repubblica, ci rivedremo con il Mise. Chiaro è - ha concluso così il segratario generale Confali - che non rimarremo in silenzio, perché nè la nostra organizzazione sindacale nè l'economia catanese può permettersi il lusso di mandare a casa 370 madri e padri di famiglia. Lotteremo fino alla fine perchè ciò non avvenga"...