Un nuovo appuntamento davvero interessante con "Il Cappello di Archimede" è andato in onda su Prima Tv e sui social. Salotto all'interno dell'Informazione Raccontata, animato dal prof. Ignazio Vecchio, neurologo e titolare della Cattedra di Bioetica e Storia della Medicina dell'Università di Catania e dalla prof.ssa Cristina Tornali, fisiatra e direttore del Centro di Accademia di Arti Sanitarie. I due medici, protagonisti assoluti dello spazio medico scientifico, sono sempre schietti nel dire ciò che pensano. Questa volta si è puntata l'attenzione sui dati certi in merito ai numeri della pandemia. Secondo l'aggiornamento al 28 gennaio, la Sicilia ha registrato, dall'inizio della pandemia, ben 133.597 mila positivi con 3.371 vittime e 84.050 guariti. Come leggere ed interpretare questi dati? Il prof. Vecchio senza troppi giri di parole dichiara: "Pur rispettando le istituzioni, ho sempre sostenuto che in termini di confronto è stato creato un all'allarmismo esagerato. Gli allarmismi e le chiusure sono vere e proprie baggianata. La zona rossa è una bestemmia gestionale. Questa ha creato un'enorme danno all'economia della regione. Secondo i numeri riportati circa il 90% dei contagiati sono guariti. Catania registra il numero più alto rispetto le altre province ma bisogna parlare anche del numero della popolazione e del territorio. Chiudere la Sicilia e vincolarne l'economia e l'istruzione crea seri rischi psicologici: nessuno pensa alle madri, mogli, casalinghe cariche di responsabilità in questo difficile periodo". La situazione dei contagi nelle provincie è la seguente: Catania 37.625; Palermo 36.489; Messina 17.597; Trapani 9.504; Siracusa 9.154; Ragusa 7.875; Caltanissetta 6.047; Agrigento 5.206; Enna 4.100. Numeri spaventosi, basta pensare al dolore che hanno comportato. Eppure, bisogna comparare questi numeri al territorio e alla popolazione. La Sicilia conta circa 5 milioni di abitanti. Un numero esorbitante dinanzi a quello dei contagiati. Ciononostante la prof.ssa Tornali sottolinea: "Non amo i numeri. I numeri non hanno un'anima. Come si evince dai dati registrati 133 mila positivi sono tanti. Eppure in relazione alla densità della popolazione siciliana, questo è un dato volendo anche confortevole, poiché non allarmante. Ciò non toglie il dramma delle morti e in relazione a questo ricordo che probabilmente attuare una cura antibiotica sia la soluzione migliore. Fortunatamente, a parer mio, molti medici seguendo la storia della medicina secondo scienza e coscienza, somministrando l'antibiotico hanno evitato la sovra infezione batterica. La disparità dei numeri per provincia dipende anche dalla gestione non uniforme della sanità regionale". "Questa è la conseguenza dell'assenza di un piano vaccinale, ovvero un programma con contenuti e garanzie. Inoltre, vergognosamente sono stati somministrati dosi vaccinali a soggetti non in lista - questo lo sfogo del prof. Vecchio - il governatore Musumeci parla di furbetti del vaccino a Ragusa e provincia. Bisognerebbe aprire un'inchiesta sulle cause dell'increscioso accaduto. Indubbie le giustificazioni sull'utilizzo delle dosi onde evitarne il rovinamento. Beh, la dose conservata alle giuste temperature non si rovina. Quanto accaduto è classico della cultura del clientelismo. Soggetti all'interno della sanità hanno utilizzato le dosi favorendo parenti e amici. La sanità Siciliana non andrà mai bene se composta sempre dalle stesse personalità. Cambiano i ruoli ma non i nomi". Nello Musumeci ha messo in chiaro che costoro pagheranno anche con il licenziamento quanto fatto a discapito degli aventi diritto. Punirli alla "non somministrazione" della seconda dose sarebbe però un errore secondo la prof. ssa Tornali: "Impossibile parlare di furbetti, infondate le loro giustificazioni. Chi si vaccina è registrato con tanto di dati anagrafici. Quanto accaduto è responsabilità non di un singolo furbetto ma dell'organizzazione in toto. Questi dovrebbero essere pesantemente sanzionati, magari anche con gogne morali. Eppure la seconda dose gli è necessaria...".Dopo 15 giorni di zona rossa si torna oggi alla zona arancione. Poche le differenze. Certamente a giovarne saranno le attività commerciale penalizzate poiché non "di beni necessari". Eppure i numeri parlano chiaro la Sicilia ha registrato ben 133.597 mila contagi dall'inizio della pandemia.
L'efficacia del vaccino è l'unica speranza e proprio sul vaccino nascono ulteriori problematiche: in Italia tagli delle dosi pari al 20%. Da 166 mila a 132 mila dosi. Siamo nelle mani delle case farmaceutiche?