I faraglioni di Aci Trezza, meraviglia naturale tutta siciliana, sono stati la cornice mozzafiato di una serata tutta dedicata a cultura, arte, spettacolo e territorio nel nome di un gigante della nostra terra: Giovanni Verga. Non capita tutti i giorni di poter celebrare uno degli autori più importanti della letteratura italiana proprio nei luoghi dove hanno preso vita i suoi personaggi più iconici, tra le onde e le atmosfere dei Malavoglia. Con questo spirito si è svolta l’8 luglio la terza edizione del premio “Giovanni Verga” - luoghi e percorsi verghiani, al lido dei Ciclopi di Acicastello, terzo appuntamento del premio istituito dall’ Ersu in collaborazione con l’Università degli studi di Catania, la Fondazione Verga e l’Ecomuseo Riviera dei Ciclopi. Ancora una volta un pubblico numeroso e attento ha partecipato alla serata in onore dell’autore padre del Verismo, serata arricchita da otto studenti dell’ateneo catanese che hanno deliziato gli ospiti della con monologhi teatrali tratti dalle più note opere dello scrittore. Gli studenti che hanno realizzato le migliori , dopo aver seguito un breve corso di recitazione tenuto dall’attore professionista Agostino Zumbo, sono stati premiati dall’Ersu e dalla giuria formata da Giovanna Alfonzetti, Danilo De Luca, Gloriana Orlando e la prof.ssa Sarah Zappulla Muscarà (presidente), la quale non ha nascosto la gioia di partecipare ad una «edizione speciale, che ricorre proprio nel centenario della scomparsa di Giovanni Verga, con dei premiati di tutto prestigio». Le esibizioni degli studenti-attori hanno acceso il palcoscenico, portando in vita le parole di Verga, dimostrando che «l’opera degli autori veristi - continua la prof. Zappulla Muscarà - ha sempre qualcosa di nuovo da dire, Calvino diceva che un classico dice qualcosa di nuovo ogni volta che viene letto, allora è il caso di dirlo: viva Verga». Tali rappresentazioni sono state fortemente incoraggiate dall’Ente per il diritto allo studio universitario, il quale intende presentarsi non soltanto come un ente a sostegno di studenti e studentesse tramite meri servizi, ma come una realtà che promuove soprattutto cultura, una presenza costante a fianco degli studenti meritevoli che ne incoraggi il talento. Non sono poi finite le sorprese: una seconda parte della serata è stata dedicata alla premiazione di ospiti d’eccezione che si sono distinti nel panorama culturale italiano, come la professoressa Gabriella Alfieri, lo scrittore e giornalista Paolo Di Stefano e Gabriele Lavia, attore e regista pilastro del teatro italiano che ha tramite le sue parole fatto rivivere il mito di Giovanni Verga e il suo contributo all’arte, immortale nei secoli. Quello che per i premiati è risultato di più alto valore è stato proprio il fatto di poter partecipare ad una celebrazione dedicata a Verga: «È magnifico il fatto di essere riconosciuti nel nome di Verga - ha dichiarato con entusiasmo Paolo Di Stefano - per uno scrittore Verga è un maestro, un modello di rivoluzione espressiva, che ha raccontato l’epopea dei vinti, e vivendo oggi in un’epopea dei vinti, ecco che leggere Verga significa leggere la nostra attualità». La cerimonia, fortemente voluta dal presidente dell’ERSU, prof. Mario Cantarella e del delegato alla Cultura prof. Salvo Cannizzaro, promotore dell’iniziativa, ha visto una partecipazione di pubblico e di ospiti ancora maggiore rispetto agli anni precedenti e ha puntato il faro su un legame in particolare, quello - fondamentale - tra territorio, cultura, arte: tale è qualcosa di imprescindibile se si intende tenere alta la bandiera di una terra dotata di un patrimonio inestimabile che va salvaguardato e valorizzato ad ogni costo; come il Prof. Salvo Cannizzaro precisa «questo è un dogma: territorio e cultura sono strettamente legati tra di loro. Questo è il luogo per eccellenza della cultura, della creatività e del mito, è un luogo dove si respirano cultura e creatività. La cultura - continua Cannizzaro - credo sia uno strumento dotato di effetto terapeutico per quello che oggi è il declino del livello e degli strumenti che i giovani d’oggi possiedono. Vogliamo quindi invitare i giovani a riflettere sul valore di cultura e letteratura». I luoghi e i percorsi verghiani non hanno ancora finito di raccontare le loro storie, parlano ancora oggi con voce se possibile ancora più forte, raccontano le vicende di una Sicilia sempre uguale ma al contempo sempre diversa, una terra piena di contrasti, di “Malavoglia” e di “Vinti”, ma meravigliosamente ricca, e «Giovanni Verga - racconta con gioia ed entusiasmo Gabriele Lavia, tra i protagonisti della serata - è un tale gigante che non ha bisogno di essere collocato dentro una cronaca odierna, appartiene alla storia, e la storia non ha date, è sempre viva. I “Malavoglia” è un titolo simbolista, amaro, esistenziale, questa gente condannata dal loro nome stesso a un destino di “mala voglia” rispecchia probabilmente anche noi, che attraversando il mare della storia, se ci guardiamo intorno, avvertiamo una strana “mala voglia” nel mondo».Luoghi e percorsi verghiani protagonisti al premio Verga
performances
Premiati nel nome di Verga ospiti di prestigio del panorama culturale italiano
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