Autisti rammaricati ma anche arrabbiati; questa è la lettera della L.A.A.I.S indirizzata addirittura a Papa Francesco.
𝙎𝙪𝙖 𝙀𝙢𝙞𝙣𝙚𝙣𝙯𝙖 𝙍𝙚𝙫𝙚𝙧𝙚𝙣𝙙𝙞𝙨𝙨𝙞𝙢𝙖 𝙎𝙖𝙣𝙩𝙤 𝙋𝙖𝙙𝙧𝙚 𝙋𝙖𝙥𝙖 𝙁𝙧𝙖𝙣𝙘𝙚𝙨𝙘𝙤,
è con grande dolore, in qualità di Presidente della Lega Autisti Autotrasportatori Indipendenti
Siciliani, L.A.A.I.S., che mi rivolgo a Lei, insieme al nostro Vice Presidente Giuseppe Neri, per
dire BASTA allo sfruttamento degli autisti di veicoli commerciali, soprattutto quelli del
Mezzogiorno, costretti a tratte interminabili, senza poter usufruire di servizi igienici e normali
comfort.
Ci chiamavano “EROI” al tempo del Covid, ora siamo strumenti di guadagno, dimenticati dalla
politica e da quelle organizzazioni che dicevano di essere dalla nostra parte.
La discussione parlamentare in corso, con la scellerata proposta del Ministro Salvini di estendere a
70 anni l’età pensionabile, mentre tutti gli altri Paesi Membri stanno riducendola a 55 e 53 anni,
proprio perché si tratta di un lavoro usurante, sia a livello fisico che a livello psicologico, è una
discussione sterile e che denota altresì scarsa conoscenza del settore trasportistico in cui, ad oggi
non intervengono riforme strutturali importanti.
La testata “AVVENIRE” ha, con grande coraggio, pubblicato dell’emendamento ora in discussione,
nel silenzio collettivo.
Affidiamo a Lei e alla Sua clemenza questo grido di dolore, di uomini e donne che trascorrono
notte, giorno, Natale, Pasqua, al freddo e sotto il caldo torrido, al gelo e lontano dagli affetti per
assicurare a tutta la collettività benessere e confort.
Noi siamo gli invisibili dell’asfalto, quelli “sporchi”, “brutti” e “cattivi” che attraversano sui loro
bisonti cromati le strade del mondo e già a 40 anni non siamo spesso più in grado di guidare, in
quanto affetti da patologie severe correlate alla professione che svolgiamo, quali diabete, tumori
severi, artrosi, schizofrenie, cardiopatie ed altro.
Eppure qualcuno, certamente poco erudito in materia di trasporti, ha ben pensato di arginare la
problematica della carenza e dell’emorragia di autisti allungando l’età pensionale, con badante al
seguito, senza considerare i devastanti effetti anche sull’altrui incolumità.
La Lega Autisti Autotrasportatori Indipendenti Siciliani, ora anche partner federale, dice NO e
chiede a gran voce alle istituzioni e alla politica di arrestare questo percorso sciagurato che
allontanerà ancora di più i giovani da questa professione così indispensabile, tenuto conto che è la
logistica a fare muovere l’economia nazionale.
Ci rivolgiamo a Lei, uomo di grande spessore culturale ed umanità, certi che la Sua attenzione su
questo delicato tema sarà rilevante.
Noi siamo uomini sofferenti, che vivono l’estrema solitudine e la consapevolezza di non essere
compresi neanche dalle nostre famiglie per il lavoro che svolgiamo, e siamo abbandonati dalle
istituzioni, che continuano ad essere cieche e sorde.
L’Uomo deve essere riportato al centro dell’attenzione.
L’Uomo è l’essere divino che conduce il suo bisonte e tutto deve essere ricondotto al disegno di
Dio: ETICA e DIGNITA’ prima di ogni altra cosa!
Il nostro GRAZIE per l’attenzione che vorrà dedicare alla lettura di questa missiva proviene dal più
profondo del nostro cuore.
Noi siamo i FIGLI DELL’ASFALTO, guerrieri che colorano le strade di mondo con i loro sorrisi
e la loro forza.
F.to Tania Andreoli
Presidente Lega Autisti Autotrasportatori Indipendenti Siciliani
L.A.A.I.S.
F.to Giuseppe Neri
Vice Presidente Lega Autisti Autotrasportatori Indipendenti Siciliani
L.A..A.I.S.
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