Ecco il pensiero dell’ingegnere Luigi Bosco già assessore regionale e comunale su come potrebbe cambiare volto Catania.
Approfittando della seduta straordinaria del Consiglio Comunale etneo per affrontare il nodo di corso Sicilia e delle note buche di corso Martiri oltre che il waterfront della città, interrando la ferrovia e provare a imitare Bilbao.
“Non trascurando la messa in sicurezza sismica della città, la sua tutela dal rischio idraulico e geotecnico, la pulizia del mare e la maggiore igiene della città attraverso il completamento della rete fognaria e dell’impianto di depurazione, il potenziamento dell’aeroporto da realizzare contestualmente all’interramento della ferrovia a Bicocca, motore importante per l’incremento del Pil, tutte opere che comportano la creazione di opportunità occupazionali importanti, e la conseguente liberazione di una consistente parte della popolazione dal degrado culturale ed economico, che sicuramente, assieme al rischio sismico, è la peggiore sciagura della nostra città .
CIÒ PREMESSO RITENGO che il sogno, non impossibile, che una amministrazione, che ami veramente la nostra città, dovrebbe far diventare concreta realtà, in tempi non biblici, sia quello di REALIZZARE, attraverso l’interramento della Stazione centrale e della ferrovia, a partire da Piazza Europa, fin quasi ad Acquicella, con il recupero di una parte consistente del mare nascosto alla città, che annovera le originali scogliere del Caito e dell’Armisi, UNO STRAORDINARIO WATER FRONT, da collegare al centro della città attraverso la realizzazione del progetto di Corso Martiri della Libertà.
Se, per le sopravvenute difficoltà, non fosse malauguratamente possibile portare a completamento il progetto di Cucinella, pregevole esempio di architettura contemporanea, si potrebbe provare, magari attraverso un concorso di progettazione internazionale, con la collaborazione degli Ordini professionali, a creare una cucitura verde, attraverso una sorta di Central Park, magari arricchito da pochi edifici caratterizzati da straordinarie qualità di architettura contemporanea, tra il mare restituito alla città e Piazza della Repubblica”.