Orazio Vasta
A Catania, la questione abitativa è affrontata dalle istituzioni come se fosse un’emergenza esplosa all’improvviso, dando vita a fantomatiche ‘cabine di regia’, dove le registe e i registi, in gran parte, sono coloro – dagli amministratori comunali ai rappresentanti di quei sindacati confederali che hanno avuto propri dirigenti diventati assessori comunali – che, da decenni, hanno certamente contribuito all’esplosione dell’attuale ‘emergenza casa‘.
Questa è la città dove a Librino, esattamente al Viale Moncada 3,
la Torre Leone, alias ‘Palazzo di cemento’ , da sempre è stata utiluzzata come riferimento per promettere un tetto a chi non l'ha, e che, magari, dorme con la famiglia dentro l’abitacolo della propria auto o in un garage o in un sottoscala. Referente ghiotto , utilizzato nelle campagne elettorali e nelle illusorie ‘cabine di regia', con un contorno di conferenze autoreferenziali, con la strumentalizzazione del disagio sociale, della povertà.
Torre Leone assegnata, nel 2021, in pompa magna, incurante della pandemia covid in corso, dall'allora sindaco Salvo Pogliese, dopo una ristrutturazione - l'ennesima - iniziata nel 2016; "Torre" assegnata a 96 famiglie attraverso la graduatoria a degli immobili di Edilizia Residenziale Popolare (ERP).
Ma, sin dell'assegnazione gli abitanti hanno segnalato tante problematiche, la più grave è quella legata ai disservizi fognari, con il pizzo nero da tre anni mai svuotato alimentando aria irrespirabile, zanzare, scarafaggi e topi in tutte le ore della giornata. E con le temperature caldissime registrate ormai da mesi a Catania il quadro della grave situazione è evidente.
Per cercare di alleggerire la situazione in diverse occasioni i residenti della "Torre" sono stati costretti, a spese proprie, a rivolgersi ad un'azienda privata specializzata nello spurgo pozzi neri, a spese del condominio.
Interverrà il comune di Catania, ricordando che Librino è un quartiere di Catania anche quando non ci sono campagne elettorali in corso?