C’è una emergenza scuola a San Giovanni la Punta. Gli alunni del plesso
scolastico Enrico Fermi, dell’Istituto comprensivo “Giovanni Falcone”, sono
costretti a frequentare le lezioni al gelo.
Una situazione insostenibile che viola apertamente il diritto allo studio. Gli stessi genitori hanno inscenato, questa mattina, una protesta tenendo a casa i loro figli. A scuola i termosifoni non funzionano e gli studenti devono seguire le lezioni ad una temperatura di circa 10 gradi, ben al di sotto dei 20 gradi minimi previsti dalla Legge 23/1996.
Sulla vicenda ha tuonato il Comitato Civico San Giovanni la Punta Migliore e il
Partito Animalista Italiano: ‹‹E’ irragionevole, con le temperature rigide degli
ultimi giorni, pretendere che i ragazzi debbano frequentare le lezioni
scolastiche al gelo – ha detto Patrick Battipaglia, portavoce del Comitato
Civico San Giovanni la Punta Migliore e Coordinatore regionale del Partito
Animalista Italiano - in condizioni del genere le lezioni vanno assolutamente
sospese. E’ un atto di buon senso e, soprattutto, lo si deve nel pieno rispetto
delle leggi vigenti. In Particolare, la Legge 626 e la legge 23/1996 nonché il
Decreto 81/2008. La legge 23/1996 – prosegue Patrick Battipaglia – prevede
che la temperatura in classe, in questo periodo, non può scendere al di sotto
dei 20 gradi, con una tolleranza di un grado. Ci chiediamo come mai si sia
arrivati a questa situazione? Come mai il sindaco non ha fatto nulla per
consentire ai ragazzi e al personale di tornare a scuola nel rispetto degli
standard minimi previsti dalla legge?
E’ fatto obbligo, tra l’altro, al dirigente scolastico di garantire la salute e la sicurezza degli studenti e dei lavoratori della scuola. Chiediamo, pertanto, al sindaco – conclude il dirigente del PAI – di ripristinare immediatamente il normale funzionamento dei riscaldamenti o in caso contrario di trovare una soluzione alternativa. La salute degli studenti e del personale va sempre messa al primo posto!››.