Da stamani per tutti i giorni della discussione della legge finanziaria il Sifus Confali è in presidio sotto la sede dell'Ars a Palermo, per rivendicare l'intera copertura economica nei settori forestali, consorzi, ex pip, servizi sociali. «Concluso l'incontro con l'assessore all'agricoltura On Edgardo Edy Bandiera, rispetto agli impegni di programmazione della settimana di iniziative sindacali legate all'approvazione della legge di stabilità finanziaria 2019 - racconta Ernesto Abate, segretario regionale Sifus Consorzi di Bonifica - abbiamo appreso che a seguito della presentazione del ddl della manovra finanziaria 2019 l'art 20 che era contenuto al suo interno, approvato in commissione bilancio ed inserito nel testo approdato all'Ars, ha subito il VETO e quindi lo STRALCIO, da parte del Presidente dell'Ars Gianfranco Miccichè, senza un motivo razionale. Senza trovare logica su questa scelta da parte di Forza Italia rispetto a questa scelta, in quanto si tratta di un articolo che non sarebbe di peso nel bilancio regionale, in realtà avrebbe permesso mediante l'aumento delle competenze, il raggiungimento ed il superamento dei livelli occupazionali, per il personale a tempo determinato dei Consorzi di Bonifica e Forestali e soprattutto restituire dignità nel territorio, mediante lavori di mitigazione del dissesto idrogeologico. Ricordiamo che a seguito degli ultimi eventi calamitosi dello scorso ottobre 2018, sono morti 13 cittadini siciliani nella zona di Casteldaccia ed è stato riscontrato da parte del governo Musumeci, l'indispensabilità di questi lavori a tutela e a salvaguardia del territorio, considerato che da oltre 40 anni, non vengono eseguite secondo una reale programmazione. Tra l'altro e non da poco, la questione legata ai capitoli di spesa che permettono la garanzia delle minime attività consortili, sono prive delle sufficienti garanzie per avviare i principali servizi strategici, all'agricoltura Siciliana. Ancora una volta è inequivocabile la necessità di calendarizzare la riforma dei Consorzi di bonifica». «Durante l'incontro di oggi - prosegue Abate - si sono notate quelle debolezze di una linea politica regionale che conducono ad una manovra "lacrime e sangue", che determina quella mattanza sociale di molte categorie di lavoratori che rappresentano l'anello debole dell'economia, ma che al contrario si occupano di settori nevralgici per la tutela e salvaguardia del territorio, nonché della mitigazione del dissesto idrogeologico. Settori che di riflesso rappresentano per i Consorzi di Bonifica l'agricoltura ed i suoi derivati, mentre per i Forestali e l'Esa che rappresentano il patrimonio boschivo in termini turistici, polmone d'ossigeno e tenuta del territorio per una Regione ad alto rischio nell'ambito idrogeologico. Settori che vedono quasi azzerato il corrispettivo capitolo di spesa, a garanzia dell'esecuzione delle attività connesse in termini di ordinarietà e straordinarietà! Tutti elementi legati all'ottenimento di una rateizzazione di debiti non esigibili che gravano fortemente in un bilancio regionale pari a 546 milioni di euro. Una Regione che ha pochi elementi di elasticità e disponibilità economica, portano a poche scelte alternative e utili ad una soluzione meno spigolose. Per questi motivi si vuole sensibilizzare la politica regionale, mantenendo il presidio nei prossimi giorni, così com'è accaduto oggi. Il SIFUS come O.S. si pone a difesa e tutela dei diritti dei lavoratori, al fianco dei lavoratori che responsabilmente scenderanno ogni in piazza a gridare per la dignità dei propri diritti» conclude il segretario regionale Sifus Consorzi di Bonifica.